Israele, Netanyahu invita il Papa a Gerusalemme

Il ministro Tajani: "Israele garantisca la sicurezza del cardinale Pizzaballa, che sta portando 500 tonnellate di aiuti a Gaza"

Israele, Netanyahu invita il Papa a Gerusalemme
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Israele continua a bombardare in Siria.

Intanto il premier Netanyahu fa sapere che il raid che ha colpito la chiesa cristiana di Gaza è stato "un errore". Il ministro degli Esteri Tajani: "Il cardinale Pizzaballa verso Gaza con 500 tonnellate di aiuti, Israele garantisca la sua sicurezza".

Israele: "È Hamas che frena i negoziati a Doha"

Hamas non sta facendo progressi sul rapporto tra prigionieri rilasciati e ostaggi durante i colloqui a Doha, secondo un alto funzionario israeliano. "Israele è pronto a portare a termine i negoziati con Hamas, ma il rifiuto e la reticenza sollevano dubbi sulla sua serietà". Tuttavia i negoziati continuano. "Non appena Hamas aprirà la strada, saremo in grado di fare progressi", afferma il funzionario in un briefing citato da Times of Israel. Hamas, afferma il funzionario, "pensa che il tempo sia a suo favore", mentre "le operazioni delle Idf in corso a Gaza dimostrano che il tempo gioca a favore di Israele". "Hamas non sta facendo progressi sul rapporto tra prigionieri rilasciati e ostaggi", afferma il funzionario. "Questo sta ritardando il cessate il fuoco". Un diplomatico arabo e una seconda fonte coinvolta nella mediazione hanno dichiarato ieri al Times of Israel che Hamas ha di fatto revocato il veto sulla discussione dei termini dello scambio di ostaggi-prigionieri dopo aver ricevuto le mappe aggiornate di Israele che raffigurano il ritiro parziale delle Idf da Gaza durante la tregua di due mesi oggetto dei colloqui. Nel frattempo, i negoziatori israeliani rimangono in Qatar, afferma l'alto funzionario israeliano. Un'altra delegazione israeliana è al Cairo per discutere dell'invio degli aiuti umanitari in caso di cessate il fuoco.

Hamas: "Israele sta bloccando l'accordo per la tregua"

Il braccio armato di Hamas ha accusato, in un video, Israele di aver respinto una proposta di accordo emersa nei colloqui per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Abu Obaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ha dichiarato nel video che Hamas "ha sempre proposto un accordo globale che prevedesse il rilascio di tutti gli ostaggi in una sola volta". Ha aggiunto che Israele ha rifiutato e l'ha esortato a cambiare idea. "Se il nemico rimane ostinato in questo round di negoziati, non possiamo garantire un ritorno alle proposte di accordo parziale, inclusa l'offerta di scambio di 10 ostaggi".

Netanyahu al Papa: "Vicini a intesa sugli ostaggi

Benjamin Netanyahu, durante il colloquio con papa Leone XIV, ha detto che sta lavorando per il rapido rilascio degli ostaggi e che "i negoziati stanno procedendo". "Siamo vicini a un accordo", ha detto il premier invitando il pontefice a visitare Israele, secondo quanto riporta Ynet. L'ufficio di Netanyahu in precedenza aveva parlato di un colloquio "bonario e amichevole" durato oltre un'ora. 

Netanyahu invita Papa leone XIV a Gerusalemme

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato Papa Leone XIV a recarsi in visita in Israele durante il colloquio avuto in seguito al raid delle Idf che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito Ynet. Netanyahu ha informato il pontefice che i negoziati per il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza sono in una fase avanzata. "Siamo vicini a un accordo", ha dichiarato nel corso del colloquio telefonico avuto con il pontefice, secondo quanto riferito da Canale 12. Le parole di Netanyahu sembrano confermare i cauti segnali di ottimismo da parte israeliana mentre proseguono i colloqui in Qatar. Una fonte israeliana a conoscenza dei dettagli ha riferito all'emittente che i colloqui stanno procedendo bene. Secondo la fonte, ieri sera i mediatori hanno presentato una nuova proposta alle parti e Israele è ora in attesa della risposta di Hamas

Il Papa a Netanyahu: "Proteggere i luoghi di culto e i fedeli"

"Il Santo Padre ha ribadito l'urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele". Lo riferisce un comunicato della sala stampa vaticana a proposito della telefonata tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e Leone XIV. 

Nuovi raid di Israele su Gaza: 14 morti

In mattinata sulla Striscia di Gaza le forze militari israeliane hanno effettuato una nuova ondata di raid. Secondo le autorità palestinesi si contano almeno 14 morti. Le zone colpite sono quella di Khan Younis, nel sud della Striscia, mentre a Nord è stata presa di mira l'area di Jabalia.

Netanyahu: "Profondo rammarico per la chiesa colpita"

"Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli". Sono le parole diffuse dall'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu in una nota pubblicata su X. Il governo israeliano ha inoltre ringraziato "Papa Leone per le sue parole di conforto. Israele sta indagando sull'incidente e resta impegnato nella protezione dei civili e dei luoghi sacri".

Tajani: "Pizzaballa a Gaza con 500 tonnellate di aiuti"

Il cardinale Pizzaballa, assieme al patriarca Teofilo, sta entrando a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile, ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una dichiarazione in cui precisa di essere in contatto con il cardinale. "Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione", ha aggiunto il ministro. "Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco, la guerra a Gaza deve cessare, bisogna scegliere definitivamente la via del negoziato diplomatico per interrompere gli attacchi che coinvolgono la popolazione civile, per liberare tutti gli ostaggi israeliani, per far entrare al più presto gli aiuti necessari". 

Iran, intelligence Usa: "Pezeshkian ferito nel raid israeliano a giugno"

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian è rimasto ferito durante uno degli attacchi israeliani condotti a giugno contro l'Iran. Lo hanno confermato due fonti dell'intelligence statunitense alla Cbs News, definendo accurate le notizie pubblicate dai media statali iraniani secondo le quali Pezeshkian stava partecipando a una riunione del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale al momento dell'attacco israeliano. Il media iraniani hanno affermato che Pezeshkian ha riportato ferite alle gambe mentre cercava di fuggire attraverso un condotto di emergenza. Non è ancora chiaro se fosse stato preso di mira intenzionalmente. Durante un'intervista con Tucker Carlson all'inizio di questo mese, Pezeshkian ha affermato che Israele ha tentato di assassinarlo bombardando una zona in cui stava partecipando a un incontro. Alla domanda se credesse che Israele avesse tentato di ucciderlo, Pezeshkian ha risposto: "Ci hanno provato, sì, ma hanno fallito". 

Pizzaballa: "Non resteremo in silenzio, è ora di fermare questa guerra"

"È semplicemente la conferma di una tragedia che abbiamo denunciato più volte. Una tragedia è che diventata intollerabile dal punto di vista umano, non da ieri e non perché ad essere toccata questa volta è la nostra comunità. Siamo qui a piangere altri morti civili, innocenti che si erano rifugiati in una chiesa. Ma non possiamo non parlare di quello che accade alla gente affamata: da settimane, da mesi. Quello che è accaduto alla Sacra Famiglia è il segnale che questa guerra non risparmia nessuno: nessuno è protetto. È tempo di fermarsi, una volta per tutte". Lo dice in un'intervista a Repubblica Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, parlando dell'attacco di ieri di Israele alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza in cui sono stati uccisi il custode e due fedeli ed è stato ferito il parroco missionario. "Sento, come tutti, che si parla di buone notizie che potrebbero arrivare a breve - aggiunge - Ma questo è stato detto tante volte e alla fine non è mai successo nulla. La situazione è disperata: non da adesso e non solo per i cristiani". "Spero che il chiasso mediatico che quello che è successo sta generando contribuisca ad accelerare la ricerca di una soluzione - continua - Da parte nostra, non staremo zitti: non lo siamo mai stati in questi mesi e non intendiamo rimanere in silenzio adesso. Non molliamo". "La priorità numero uno ora sono i feriti - spiega - Non servirebbe neanche dirlo ma lo dico lo stesso: gli ospedali di Gaza non sono in grado di curare le persone che sono rimaste gravemente ferite nell'attacco. Lavoriamo per loro. E poi vedremo cosa altro fare".

Siria: Damasco, Drusi violano il cessate il fuoco a Sweida

La presidenza di Damasco ha accusato i drusi di aver violato l'accordo di cessate il fuoco in vigore per la città di Sweida, nel sud della Siria, che ha portato al ritiro delle forze governative dalla città teatro di violenti scontri che hanno causato centinaia di morti. In una nota diffusa da Damasco si accusano le "forze fuorilegge", termine che il governo usa per riferirsi alle fazioni druse a Sweida, di violare l'accordo compiendo "orribili violenze" contro i civili, tra cui "crimini che violano completamente gli obblighi di mediazione, minacciano direttamente la pace civile e spingono verso il caos e il collasso della sicurezza". La presidenza ha inoltre messo in guardia contro "la continua e palese ingerenza israeliana negli affari interni della Siria, che porta solo a ulteriore caos e distruzione e complica ulteriormente la situazione regionale".

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