
Nel cuore di una guerra sempre più logorante, Kiev ha scelto da tempo una strada asimmetrica. Dagli attacchi alle infrastrutture energetiche russe fino ai raid contro basi navali e sistemi radar in Crimea e nel Mar Nero, l’Ucraina sta cercando di compensare l’inferiorità numerica e di mezzi con azioni rapide, imprevedibili e ad alto impatto simbolico ed economico, nel tentativo di frenare l’avanzata russa e mantenere viva l’iniziativa sul campo di battaglia.
Le forze speciali ucraine hanno colpito oggi un obiettivo di alto valore nelle aree occupate della regione di Zaporizhzhia, distruggendo un sistema missilistico antiaereo 9K317M Buk-M3. Lo ha reso noto l’intelligence militare di Kyiv, citata da Ukrainska Pravda. L’operazione si è svolta nei pressi dell’insediamento di Oleksandrivka e, secondo il GUR, ha comportato la perdita per Mosca di un assetto dal valore stimato tra i 40 e i 50 milioni di dollari. Ma la distruzione del Buk non è il solo colpo messo a segno dall'Ucraina nelle ultime 48 ore.
Raffinerie e snodi ferroviari nel mirino
In queste ore, l’Ucraina ha colpito uno dei principali hub energetici russi: il porto di Primorsk, nell’Oblast di Leningrado, da cui ogni anno transitano circa 60 milioni di tonnellate di petrolio, pari a entrate stimate in 15 miliardi di dollari. Secondo una fonte dei servizi di sicurezza ucraini citata dal Kyiv Independent, l’attacco con droni ha provocato incendi a bordo di una nave e in una stazione di pompaggio, costringendo la Russia a sospendere temporaneamente le spedizioni di greggio, con perdite potenziali fino a 41 milioni di dollari al giorno. Altri droni avrebbero inoltre colpito tre stazioni di pompaggio connesse all’oleodotto che alimenta il terminal di Ust-Luga.
Primorsk, Leningrad region – a Russian tanker is burning in the port after an attack by Ukrainian drones on the night of September 11 to 12, 2025
— Visioner (@visionergeo) September 13, 2025
See the latest updates with us: @visionergeo pic.twitter.com/AXeGiHEczh
È stato, inoltre, un sabotaggio delle forze armate ucraine il deragliamento di un treno nei pressi della stazione di Semrino, nella regione russa di Leningrado. Il macchinista, rimasto intrappolato nella cabina, è morto in ambulanza a causa delle ferite riportate. Il sabotaggio faceva parte di un'operazione che aveva come obiettivo il blocco della rete ferroviaria russa lungo la tratta che collega le città di Oryol e Kursk. Secondo fonti della Direzione principale dell'intelligence di Kiev, sui binari nella regione di Oryol alcuni dipendenti delle ferrovie russe si erano accorti degli ordigni ma l'operazione di sminamento non è andata a buon fine, provocando la morte di due ingegneri.
Il Mar Nero sotto attacco
La Marina ucraina avrebbe recentemente attaccato all'inizio di questa settimana un centro di comunicazione della flotta russa del Mar Nero nella Sebastopoli occupata, ha riferito la Marina il 14 settembre. Secondo la dichiarazione, il centro di comunicazione, responsabile del coordinamento delle operazioni delle unità della flotta russa del Mar Nero, si trovava presso il sito del 184° centro di ricerca e sperimentazione. Secondo quanto riferito, l'attacco è avvenuto nella notte dell'11 settembre.
Sul fronte marittimo, le forze ucraine hanno rivendicato un’operazione contro la flotta russa del Mar Nero. Un drone ha colpito una nave multifunzionale del progetto MPSV07 al largo di Novorossiysk, nel Krasnodar Krai. Le immagini diffuse dall’intelligence mostrano l’impatto sull’area del ponte, con la distruzione dei sistemi di intelligence elettronica e il conseguente trasferimento del vascello, dal valore stimato di 60 milioni di dollari, in riparazione. Secondo le fonti, la nave apparteneva a una classe di cinque unità operative specializzate in attività di salvataggio, ricognizione subacquea e sorveglianza elettronica.
Overnight, Ukrainian attack drones successfully tracked down and struck a Russian Navy Project MPSV07 salvage ship guarding the entrance to the port of Novorossiysk in the Black Sea.
— OSINTtechnical (@Osinttechnical) September 11, 2025
At least one Ukrainian drone hit the $60 million, 240-foot-long ship on its bridge. pic.twitter.com/HgoFyS50qE
Prosegue la guerra asimmetrica
L’attacco si inserisce in una strategia più ampia che, nelle ultime settimane, ha visto Kiev intensificare le operazioni contro asset russi nel Mar Nero e in Crimea, comprese due stazioni radar colpite il 9 settembre. Secondo i dati diffusi da HUR, circa un terzo della flotta russa del Mar Nero sarebbe già stata distrutta o messa fuori uso dall’inizio della guerra, con perdite che includono navi da sbarco, corvette missilistiche e unità da pattugliamento, tra cui la nave da sbarco Caesar Kunikov , la nave pattuglia Sergei Kotov , la corvetta missilistica Ivanovets e numerosi mezzi da sbarco ad alta velocità.
L’Ucraina concentra ormai le operazioni di sabotaggio su infrastrutture critiche utili ai rifornimenti russi.
Le ferrovie, i porti e le raffinerie, con nodi e ponti centralizzati, rappresentano obiettivi privilegiati: colpendoli, si provoca il rallentamento dei convogli, la deviazione verso percorsi meno efficienti e un’accumulazione di ritardi che compromette l’efficacia dell’intera catena di approvvigionamento russa.