Mosca vara il sottomarino Khabarovsk: sarà la piattaforma subacquea per i droni-siluro

Il varo segna l’ingresso della Russia in una nuova fase della deterrenza strategica: il battello è progettato per trasportare e lanciare il Poseidon capace di operare a profondità oceaniche

Mosca vara il sottomarino Khabarovsk: sarà la piattaforma subacquea per i droni-siluro
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I cantieri Sevmash di Severodvinsk, poche ore fa, hanno varato l’unità capoclasse del progetto 09851, il Khabarovsk, un sottomarino nucleare “speciale” che la Russia presenta come piattaforma dedicata al trasporto e al lancio di grandi veicoli sottomarini autonomi, in particolare il sistema 2M39 noto come Poseidon.

Una nuova fase della deterrenza strategica

Il varo rappresenta una tappa formale nel lungo processo di costruzione e collaudo della nuova generazione di vettori strategici russi. L’unità dovrà affrontare un esteso programma di prove in mare, comprese le verifiche dei sistemi di propulsione e dei meccanismi di lancio subacqueo, prima della sua dichiarazione di operatività.

Dal punto di vista costruttivo, il Khabarovsk condivide parte dell’architettura con i moderni sottomarini lanciamissili della flotta russa, ma differisce per finalità e configurazione interna. Non è destinato al lancio di missili balistici verticali, bensì a ospitare e rilasciare veicoli autonomi di grande taglia. Secondo le informazioni raccolte da fonti militari e analisti navali, lo spostamento in immersione è stimato intorno alle 10.000 tonnellate, con una lunghezza di circa 100 metri. L’equipaggio, ridotto rispetto ai sottomarini strategici tradizionali, opererà in condizioni di lunga autonomia, garantita da un reattore nucleare di nuova generazione.

Una strategia combinata con il Poseidon

Il Poseidon è in grado di trasportare una testata nucleare ad altissima potenza. Si tratta di un’arma pensata per operare a profondità e distanze eccezionali, teoricamente fino a diverse migliaia di chilometri, grazie al motore nucleare che gli conferisce autonomia praticamente illimitata. Le stime tecniche parlano di un veicolo lungo circa 20 metri e con un diametro di circa 2 metri, capace di raggiungere velocità superiori ai 70 nodi e profondità oltre il chilometro. La testata, secondo quanto emerso da fonti russe e occidentali, potrebbe avere una potenza fino a diversi megatoni.

La funzione del Poseidon, nelle intenzioni strategiche del Cremlino, è quella di assicurare una capacità di secondo colpo in caso di conflitto nucleare. Muovendosi a grande profondità e con un profilo acustico ridotto, sarebbe in grado di superare le difese antisommergibile e di colpire bersagli costieri di altissimo valore strategico: basi navali, porti militari e centri industriali. L’eventuale esplosione di una testata del genere sott’acqua genererebbe onde radioattive e contaminazioni estese lungo le coste, con conseguenze devastanti sia dal punto di vista militare che ambientale.

Nonostante la propaganda ufficiale ne esalti la potenza e l’innovazione, molti esperti sottolineano le difficoltà tecniche legate al progetto. Gestire un reattore nucleare miniaturizzato all’interno di un siluro di grandi dimensioni presenta complessità estreme, così come garantire l’affidabilità di un sistema di guida autonomo a profondità oceaniche. Anche la fase di lancio richiede tecnologie sofisticate: il Khabarovsk dovrebbe disporre di una sezione posteriore dedicata a sei grandi tubi di lancio, adattati per ospitare i Poseidon, ma la disposizione e i sistemi di controllo non sono mai stati mostrati pubblicamente.

La sfida per la Nato

Dal punto di vista operativo, la combinazione tra il Khabarovsk e il Poseidon crea una nuova categoria di minaccia strategica: un vettore subacqueo capace di trasportare armi a lunga autonomia e difficilmente intercettabili. Questo tipo di sistema sfugge ai limiti dei trattati sulle armi nucleari, come il New START, che si concentrano su missili e bombardieri, e apre quindi un vuoto normativo che la comunità internazionale dovrà affrontare. Per la NATO e in particolare per le potenze europee, il dispiegamento di un sottomarino di questo tipo rappresenta una sfida significativa, poiché introduce un vettore non convenzionale virtualmente invisibile ai sistemi di sorveglianza convenzionali.

Il significato politico del varo è altrettanto evidente. In un momento di forte tensione tra Mosca e l’Occidente, la Russia intende ribadire di possedere strumenti di deterrenza avanzati e indipendenti, capaci di penetrare qualsiasi scudo difensivo.

L’annuncio arriva pochi giorni dopo le dichiarazioni del presidente Putin sul successo dei test del Poseidon, definite un “passo storico nella modernizzazione della deterrenza strategica russa”. La mossa si inserisce in una più ampia strategia di modernizzazione nucleare, che comprende anche i missili ipersonici Avangard e Kinzhal e il missile a propulsione nucleare Burevestnik.

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