
A due giorni dal vertice di Anchorage, emerge un gesto destinato a lasciare il segno. Melania Trump, solitamente defilata nella politica estera, ha deciso di intervenire in prima persona: una lettera indirizzata a Vladimir Putin, consegnata direttamente dal presidente Donald Trump durante lo storico incontro in Alaska, continua a destare scalpore. Fox News, che ha ottenuto il documento in esclusiva, racconta che lo zar ha voluto leggerlo ad alta voce davanti alle delegazioni americana e russa.
Our incredible First Lady @MELANIATRUMP shared this powerful, deeply moving letter with President Putin. She speaks from the heart of every American in calling for a world where children, regardless of where they are born, can live in peace. pic.twitter.com/Soqrv1euAm
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) August 16, 2025
"Caro Presidente Putin", inizia la lettera, "Ogni bambino condivide gli stessi sogni silenziosi nel cuore, che nasca per caso nella campagna rurale di una nazione o in un magnifico centro città. Sogna amore, possibilità e sicurezza dal pericolo". "Come genitori, è nostro dovere alimentare la speranza della prossima generazione", continua la lettera. "Come leader, la responsabilità di sostenere i nostri figli va oltre il benessere di pochi". E ancora: "Innegabilmente, dobbiamo impegnarci a dipingere un mondo pieno di dignità per tutti, affinché ogni anima possa risvegliarsi alla pace e affinché il futuro stesso sia perfettamente custodito. Un concetto semplice ma profondo, signor Putin, e sono certo che lei concordi con me, è che i discendenti di ogni generazione iniziano la loro vita con una purezza, un'innocenza che trascende la geografia, il governo e l'ideologia".
La missiva, scritta su carta intestata della Casa Bianca, non cita esplicitamente l’Ucraina, ma il messaggio è chiaro: proteggere i bambini. "Ogni bambino condivide gli stessi sogni silenziosi", scrive la first lady, richiamandosi al diritto universale a crescere nell’amore e nella sicurezza. E ancora: "Nel mondo di oggi, troppi piccoli sono costretti a ridere in silenzio, sfidando l’oscurità che li circonda. Lei, signor Putin, può restituire loro quella risata melodiosa". L’appello si conclude con un invito diretto: "Proteggendo l’innocenza di questi bambini, non servirà soltanto la Russia, ma l’umanità stessa".
Il contesto non è secondario. Da febbraio 2022, l’Ucraina denuncia la deportazione forzata di decine di migliaia di minori nei territori occupati o in Russia, un crimine che la Corte penale internazionale ha qualificato come deportazione illegale e per cui ha emesso un mandato d’arresto contro Putin e la commissaria Maria Lvova-Belova. Kiev parla di almeno 19.500 bambini sottratti alle famiglie, anche se la cifra reale potrebbe essere molto più alta; appena 1.485 sarebbero stati finora restituiti.
Nata in Slovenia nel 1970, ha già spinto in passato il marito a prendere posizioni più dure verso Mosca. Trump stesso, parlando con i giornalisti, ha raccontato che la moglie non manca di ricordargli i bombardamenti russi sulle città ucraine anche dopo i suoi colloqui con Putin. Il gesto è stato accolto con favore a Kiev.
Il ministro degli Esteri Andrii Sybiha ha definito la lettera "un vero atto di umanità", mentre lo stesso presidente Zelensky, in una telefonata con Trump dopo il summit, ha espresso gratitudine per l’iniziativa. Un segnale che aggiunge una dimensione personale e simbolica al difficile negoziato politico.