Nuovo smacco per la flotta russa: gli ucraini affondano il sottomarino Rostov-sul-Don

Il sommergibile è stato colpito mentre si trovava nel porto di Sebastopoli. Era stato già danneggiato nell'attacco del 13 settembre scorso ed era tornato in servizio dopo essere stato riparato e testato

Nuovo smacco per la flotta russa: gli ucraini affondano il sottomarino Rostov-sul-Don
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Nuovo successo per le forze armate ucraine. Stando a quanto annunciato dallo Stato maggiore in un post su Facebook, i soldati di Kiev hanno colpito e affondato il sottomarino Rostov-sul-Don mentre si trovava nel porto di Sebastopoli, nella penisola di Crimea occupata dal 2014.

Secondo quanto riferito, l’attacco è avvenuto venerdì 2 giugno e, oltre ad esso, “le unità delle forze missilistiche hanno danneggiato in modo significativo quattro lanciatori del sistema di difesa aerea Triumph”. Nel post viene anche specificato che “il sottomarino B-237 Rostov-sul-Don è uno dei quattro sottomarini della classe Kilo in grado di utilizzare i missili Kalibr. È entrato in servizio il 26 dicembre 2014”. Era già stato colpito e danneggiato nell’attacco del 13 settembre scorso. Nei mesi successivi, è stato riparato e testato nelle acque attorno a Sebastopoli.

Una perdita notevole, dunque, per le forze del Cremlino che, nel corso degli oltre due anni di conflitto, non sono riuscite a mantenere la supremazia nel Mar Nero nonostante il fatto che gli ucraini non abbiano a disposizione una flotta militare. L’esercito di Kiev ha fatto affidamento sia su droni marittimi, sia sui missili forniti dall’Occidente per colpire ripetutamente i vascelli della Federazione all’ancora o mentre si trovavano in navigazione, danneggiandole o affondandole.

Le truppe ucraine, però, non hanno attaccato solamente Sebastopoli. Nella mattinata del 3 agosto, il sito Ukrinform ha riferito di esplosioni in un aeroporto militare e in alcuni magazzini nella regione russa di Rostov, udite dai residenti delle città di Rostov-sul-Don, Bataysk e Morozovsk. Il raid sarebbe stato condotto con droni, almeno 75 secondo quanto segnalato dalle autorità russe, e avrebbe anche causato l’incendio di depositi di carburante. In risposta, stando a quanto segnalato dall’aeronautica di Kiev, le forze di Putin hanno lanciato 29 velivoli senza pilota Shahed di fabbricazione iraniana. Di questi, 24 sarebbero stati abbattuti.

Sul terreno, intanto, continuano i combattimenti. Secondo il rapporto quotidiano dell’intelligence britannica, il contingente russo continua a subire perdite molto elevate. In particolare, nelle prossime settimane le unità tra la zona nordorientale di Kharkiv e quella meridionale di Robotyne avranno un migliaio tra morti e feriti ogni giorno. La situazione dovrebbe essere più stabile nella zona settentrionale di Kharkiv, dove gli invasori hanno consolidato le loro posizioni. Stando a quanto dichiarato dal capo di Stato maggiore ucraino Oleksandr Syrsky, la città di Pokrovsk nel Donbass è diventato l’epicentro dei combattimenti. “I combattimenti più intensi sono invariabilmente lì, e questa direzione richiede le nostre risposte più intense agli attacchi dell'occupante”, ha affermato il presidente Zelensky.

Ogni brigata, ogni unità in direzione di Pokrovsk, tutti i nostri soldati che mantengono la stabilità lì e difendono le nostre posizioni nonostante gli assalti russi, costituiscono in molti modi la base della difesa in tutto l'Est del nostro Paese”.

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