"Un piano preparato per 15 anni". Così gli Stati Uniti hanno colpito Fordow

Il capo di Stato maggiore Caine ha illustrato nei dettagli l'operazione "Midnight Hammer" e il lungo periodo di pianificazione precedente all'attacco contro l'Iran

"Un piano preparato per 15 anni". Così gli Stati Uniti hanno colpito Fordow
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“Tutte le bombe che abbiamo lanciato sono andate dove dovevano”. Così il capo degli Stati maggiori riuniti Dan Caine ha descritto l’operazione Midnight Hammer, il primo bombardamento condotto dagli Usa contro l’Iran nella mattinata di domenica 22 giugno.

Durante una conferenza stampa molto affollata, e con accanto il segretario alla Difesa Pete Hegseth, il generale americano ha descritto la preparazione dell’attacco, molto complessa e durata ben 15 anni. “Nel 2009, un ufficiale della Defence Threat Reduction Agency è stato portato in un caveau in una località riservata per essere informato, per motivi di sicurezza, su qualcosa che stava accadendo in Iran”, ha spiegato, affermando che quello che è seguito è stato un lungo periodo di pianificazione. “Chi sapeva non poteva parlarne con le mogli, con i familiari, con nessuno. Il Dipartimento della Difesa ha avuto molte persone con dottorato di ricerca che hanno lavorato al programma, facendo modelli e simulazioni che ci hanno portato ad essere, silenziosamente e in modo segreto, i più grandi utilizzatori di ore di supercomputer negli Stati Uniti d'America”.

Con l’ausilio di grafici, Caine ha illustrato il livello di conoscenza che l’esercito americano aveva di Fordow, il principale sito del programma nucleare iraniano. Un centro di arricchimento, costruito nel cuore di una montagna e con le centrifughe a 90-100 metri sotto terra. “Non crei un sito del genere se hai un programma pacifico”, ha aggiunto il generale, per poi spiegare che le bombe GBU-57 da oltre 13 tonnellate sganciate contro l’installazione sono state “progettate, pianificate e lanciate” per raggiungere l’obiettivo. “Una bomba ha tre effetti che causano danni: l'onda d'urto, la frammentazione e la sovrapressione. In questo caso la maggior parte dei danni è nata da un mix”, ha spiegato. Parole, queste, corroborate anche dal rapporto dell’Aiea.

“L'Iran, consapevole dell'attacco imminente, ha cercato di coprire i condotti di ventilazione con calcestruzzo. Non condividerò le dimensioni esatte del cappuccio di cemento, ma dovete sapere che conosciamo quali fossero”, ha aggiunto Cane, mostrando poi ai giornalisti presenti un video delle bombe in azione e riportando le parole dei piloti coinvolti nell’attacco, che avrebbero descritto le detonazioni degli ordigni come “l’esplosione più luminosa che avessero mai visto”.

In conclusione, il generale ha negato qualsiasi pressione su di lui affinché valutasse l’operazione in modo eccessivamente positivo, per non dare fiato alle polemiche sollevate dai media, dal presidente Trump e dal suo vice JD Vance.

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