
È stata una lunga notte. Quasi a sorpresa, quasi perché il movimento degli aerei americani era stato individuato, gli Stati Uniti sono intervenuti nel conflitto tra Israele e Iran, sganciando le proprie bombe sui siti nucleari di Teheran. In Italia era notte fonda quando le prime bombe sono cominciate a cadere in Iran e in quel momento il presidente Donald Trump si trovava nella situation room. La rivelazione delle bombe è avvenuta attorno all'1.50, per mano del presidente americano, che ha scritto poche ma significative righe su Truth.
"Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow", ha scritto il commander in chief. "Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Ora è il momento della pace! Grazie per l'attenzione", ha concluso il presidente americano. Un vero e proprio annuncio di guerra che è stato dato tramite un post social, che è stato scritto quando ormai tutti gli aerei erano usciti dallo spazio aereo iraniano e non c'erano più pericolo per i loro piloti e la frase "Ora è il momento della pace" è stata scritta da Trump tutta in maiuscolo, a sottolinearne l'importanza e la validità.
L'intervento non è stato concordato con il parlamento americano e ci sono state critiche al presidente Usa perfino dagli esponenti del suo partito, come Thomas Massie, deputato del Kentuky, il quale dai social ha dichiarato: "Questo non è costituzionale". Massie, per altro, è stato uno di quelli che nei giorni precedenti ha sottolineato come fosse fondamentale l'intervento del Congresso per approvare una simile decisione. Alle 4 del mattino, ora italiana, Trump si è presentato alla Casa Bianca per una conferenza stampa nella quale ha dichiarato: "Abbiamo portato a compimento un attacco di precisione su tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Esfahan. Tutti conoscono questi nomi, li abbiamo sentiti da anni perché l’Iran sta costruendo un’attività distruttiva. L’obiettivo del nostro attacco è porre fine alla minaccia nucleare dal primo Stato che sponsorizza il terrorismo". L'obiettivo, ha aggiunto Trump, "è porre fine alla minaccia nucleare dal primo Stato che sponsorizza il terrorismo. Posso dire al mondo che l’attacco è stato una operazione militare di successo spettacolare. Le postazioni nucleari iraniane sono state quasi completamente distrutte". Per quarant'anni, ha aggiunto Trump, "l'Iran ha detto 'morte all’America, morte a Israele'. Hanno ucciso la nostra gente, hanno fatto esplodere le loro gambe, le loro braccia, con ordigni sulle strade, hanno messo in pericolo migliaia di persone".
Trump, quindi, ha ringraziato Netanyahu: "Voglio congratularmi con lui, abbiamo lavorato come una squadra, come mai una squadra aveva lavorato prima". E ha proseguito ringraziando l'esercito israeliano, "per il grande lavoro che hanno svolto, ma soprattutto ai i grandi patrioti americani che hanno portato queste macchine magnifiche sui cieli iraniani. Abbiamo bisogno della loro capacità e competenza. Voglio ringraziare tutti gli elementi brillanti coinvolti in questo attacco. Non si può continuare così, adesso c’è bisogno della pace.
Ci sono ancora molti obiettivi da colpire, ma se non si arriverà alla pace andremo avanti. Gran parte di questi obiettivi possono essere distrutti in pochi minuti. Non c’è esercito al mondo che possa fare quello che abbiamo fatto noi stanotte".