"Pronto a trattare", "Mosca non vuole negoziare": botta e risposta tra Putin e Kiev

La Russia è pronta a negoziare con tutte le parti coinvolte nella guerra in Ucraina, ha affermato Vladimir Putin, accusando Zelensky e i suoi alleati occidentali di "rifiutarsi". Kiev: "Mosca non vuole negoziati"

"Pronto a trattare", "Mosca non vuole negoziare": botta e risposta tra Putin e Kiev

"Siamo pronti a trattare con tutti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro. Non siamo noi a rifiutarci di negoziare". Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia è disponibile a scendere a patti con gli attori coinvolti nella guerra in Ucraina. Il presidente russo ha quindi puntato il dito contro l'Occidente accusandolo di voler dividere la Federazione Russia e che, al contrario, Mosca intende unire il popolo russo. Immediata la replica di Kiev: "La Russia non vuole negoziati".

Putin e la guerra in Ucraina

Nel corso di un'intervista alla tv nazionale Rossiya-1, di cui sono state pubblicate alcune anticipazioni, Putin ha spiegato qual è l'obiettivo della Russia in Ucraina: "Unire il popolo russo". Secondo il capo del Cremlino, la politica degli avversari geopolitici di Mosca mirerebbe, al contrario, a "dividere la Russia". "Dividi et impera, hanno sempre cercato di farlo, ci stanno provando ora, ma il nostro obiettivo è diverso: unire il popolo russo", ha dichiarato.

Nel conflitto ucraino, inoltre, a detta di Putin la Russia "sta agendo nella giusta direzione, proteggendo i suoi interessi nazionali e i suoi cittadini". Rispondendo al giornalista che intervistandolo gli ha chiesto se ci si stesse avvicinando a una linea pericolosa rispetto alla situazione in Ucraina, il presidente russo ha assicurato di no. "Penso che stiamo agendo nella giusta direzione, stiamo proteggendo i nostri interessi nazionali, gli interessi dei nostri cittadini, la nostra gente. E semplicemente non abbiamo altra scelta che proteggere i nostri cittadini", ha risposto.

Il presidente russo ha quindi dichiarato di essere "sicuro al 100%" che l'esercito russo "distruggerà" il sistema di difesa aerea Patriot che gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina. "Certo, lo distruggeremo, al 100%!", ha detto Putin.

I "veri patrioti"

Il leader del Cremlino ha poi detto di non essere sorpreso dal fatto che "qualcuno in Russia non si sia comportato come un vero patriota", percé in ogni società "ci sono sempre persone che, prima di tutto, pensano ai propri interessi personali". "Non li condanno", ha aggiunto Putin, "ogni persona ha il diritto di scegliere".

Si è però poi detto convinto che la gran parte dei russi - "il 99,9% dei nostri connazionali" - è "pronta a giocare tutto nell'interesse della patria". "Anche questo non mi sorprende", ha ribadito, "e mi convince ancora una volta che la Russia è un Paese speciale di persone speciali. Ciò è confermato in tutta la storia dell'esistenza della Russia. E ancora oggi".

La risposta di Kiev

Accanto all'ennesima condanna contro l'Occidente, Putin ha lanciato un ambiguo messaggio in merito a possibili negoziati di pace. Da Kiev, il consigliere presidenziale, Mikhaylo Podoloyak, ha risposto così: "La Russia non vuole negoziati, ma cerca di evitare ogni responsabilità".

"Putin deve tornare alla realtà", ha scritto su Twitter lo stesso Podolyak: "La Russia ha attaccato per sua decisione l'Ucraina e sta uccidendo

cittadini. Non ci sono altri Paesi, motivi o geopolitica". "La Russia non vuole negoziati", ha concluso, "ma cerca di evitarne la responsaibilità. E' ovvio e per questo la porteremo in tribunale".

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