
Dopo la dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump, riguardante la ripresa della fornitura di armamenti all'Ucraina, e dopo alcune dichiarazioni alquanto sibilline dello stesso inquilino della Casa Bianca, proviamo a stilare una breve lista di quelli che potrebbero essere i sistemi d'arma che potrebbero arrivare a Kiev, ovviamente, come affermato da Washington, attraverso l'acquisto da parte dei Paesi europei.
Patriot: il ritorno dei missili antiaerei
Sicuramente ci saranno i missili da difesa aerea Mim-104 “Patriot”, nella versione Pac-2, in quanto citati dallo stesso Trump durante l'incontro al vertice col Segretario generale della Nato Mark Rutte. Questi vettori sono già stati consegnati e usati nel conflitto, ceduti da alcuni Paesi europei che già li avevano in servizio come la Germania.
Tra ipotesi e rilanci: Tomahawk e Agm-158
La Casa Bianca ha ventilato la possibilità di fornire missili da crociera basati a terra Tomahawk e missili da crociera aviolanciati Agm-158, ma probabilmente, almeno per quanto riguarda i Tomahawk, si tratta solamente di un gioco al rilancio per cercare di portare Mosca a più miti consigli.
Himars, missili Harm e nuove armi aria-aria
È più probabile che le forniture di Himars riprendano: questo, come sappiamo, è un lanciarazzi multiplo mobile, dotato di razzi di precisione che possono colpire bersagli entro i 70 chilometri. Gli Usa si crede che possano riprendere anche la fornitura di missili per l'attività di soppressione delle difese aeree (il missile Harm) e per l'attività aria-aria, come il Sidewinder, che l'Ucraina ha utilizzato con successo anche montati su droni navali per colpire e abbattere caccia russi sul Mar Nero.
Obici, Atacms e veicoli leggeri: l’artiglieria e la fanteria
Probabilmente torneranno a fornire proiettili per l'artiglieria, e forse anche gli obici M-777 in quanto l'artiglieria ucraina è stata messa sotto stress durante questi mesi di offensiva russa.
Restando sui missili, gli ucraini potrebbero anche essere riforniti di missili Atacms, ovvero missili balistici a corto raggio, o di teatro, già impiegati con discreto successo dall'esercito di Kiev in queto conflitto. Escluderemmo la possibilità di rivedere la fornitura di carri armati, dopo l'unica spedizione di circa 30 M1 Abrams, che a quanto pare non hanno dato molto prova delle proprie capacità sul campo di battaglia ucraino.
Più probabile rivedere qualche veicolo da combattimento per la fanteria come gli Stryker e veicoli leggeri come gli Humvee.
Il pacchetto di armamenti, secondo quanto trapelato sino a oggi, dovrebbe avere un valore di circa 10 miliardi di dollari, ovvero grossomodo quanto un terzo dei fondi rimasti all'USAID per l'Ucraina dopo la sua chiusura a marzo, che sono pari a 28 miliardi di dollari.