Rete di microfoni, riflettori e mitragliatrici: così l'Ucraina "ascolta" e abbatte i droni russi

L'Ucraina utilizza una rete di microfoni artigianale per scoprire i piccoli droni kamikaze russi e cercare di abbatterli

Rete di microfoni, riflettori e mitragliatrici: così l'Ucraina "ascolta" e abbatte i droni russi
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L’Ucraina sta utilizzando una rete composta da migliaia di sensori acustici diffusa in tutto il Paese per aiutare a rilevare e tracciare i piccoli droni kamikaze russi. Così facendo l'esercito ucraino è in grado di allertare in anticipo le tradizionali difese aeree e può anche inviare squadre “anti-droni” per abbatterli.

Il generale James Hecker, capo delle forze aeree Usa in Europa (Usafe), ritiene che questo stratagemma possa essere utile per le forze armate statunitensi perché in grado di fornire capacità Isr (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) di tipo persistente in modo relativamente sofisticato e a basso costo, come riportato da The War Zone.

Hecker rilascia anche qualche informazione sulla metodologia utilizzata dagli ucraini nella sua intervista: riferisce, ad esempio, che possiedono più di 6mila sensori, composti anche da telefoni cellulari dotati di microfono e alimentazione continua, che vengono “messi in rete” per avere una raffigurazione bidimensionale della rotta del drone e quindi inviare una squadra per cercare di abbatterlo. Non è del tutto chiaro come vengano diffuse le informazioni dei sensori acustici, ma si pensa che la rete di avvistamento droni sfrutti volontari che pubblicano avvisi sul servizio di messaggistica online Telegram.

La maggior parte delle squadre anti-droni ucraine fanno molto affidamento su sistemi d'arma improvvisati, tipicamente costituiti da vari tipi di mitragliatrici e cannoni automatici montati su diversi tipi di veicoli leggeri. I loro mezzi per individuare e tracciare i droni stessi, soprattutto di notte, sono in genere limitati, riferisce ancora Hecker. Sembra quindi di rivedere i vecchi metodi di scoperta aerea costituiti da grandi apparecchi acustici, coadiuvati da fotoelettriche durante la notte, che sono andati in disuso con la comparsa del radar durante la Seconda Guerra Mondiale.

Risulta interessante anche riportare la digressione che fa il generale sull'utilizzo di aerostati per scopi militari. Come sappiamo le forze aree mondiali stanno ripercorrendo la strada del “più leggero dell'aria” per attività Isr o addirittura come piattaforme volanti per il rifornimento in volo. Hecker, in particolare, ha menzionato gli aerostati fissi dotati di carico utile che ha la capacità di rilevare Uav (Unmanned Air Vehicle) kamikaze sottolineando che è qualcosa che sperava sarebbe stato consegnato entro sei mesi o un anno.

Non è chiaro se si riferisse a una capacità che l’esercito americano intende schierare in Europa o altrove, o a qualcosa che potrebbe avverarsi in un Paese della Nato, ma sappiamo che il governo degli Stati Uniti ha recentemente approvato una possibile vendita di sistemi di sorveglianza aerea basati su aerostati alla Polonia. Un assetto “più leggero dell’aria” come un pallone aerostatico o un dirigibile da alta e altissima quota si colloca in una posizione intermedia tra i satelliti e i velivoli da ricognizione: sebbene sia facilmente individuabile, la sua persistenza in “zona attiva” è temporalmente più lunga rispetto a quella di un aereo.

Non è da sottovalutare nemmeno la questione dei costi di produzione/esercizio: un pallone aerostatico ha un costo nettamente inferiore rispetto a quello di un satellite o di un velivolo Isr, e nei riguardi di quest’ultimo esclude anche la presenza del prezioso equipaggio, che potrebbe andare perso in caso di reazione avversaria violenta o influire sulla durata del volo per via della necessità di riposo.

Anche l'Italia sta puntando a questi assetti e nel Dpp (Documento Programmatico Pluriennale) Difesa 2022-2024 si legge che sono stati stanziati i primi

finanziamenti per la ricerca e sviluppo di “piattaforme stratosferiche” che prendono il nome di Haps (High Altitude Platform System) che saranno in grado di aumentare la capacità Isr dell’Aeronautica Militare Italiana.

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