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"Stanno arrivando": Usa pronti a inviare i missili a lungo raggio Atacms all'Ucraina

Gli Stati Uniti sarebbero pronti ad inviare i missili a lungo raggio Atacms all'Ucraina. Ecco cosa potrebbe cambiare per Kiev in caso di fumata bianca a Washington

"Stanno arrivando": Usa pronti a inviare i missili a lungo raggio Atacms all'Ucraina
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L'ipotesi, caldissima, è sul tavolo della Casa Bianca ed è pronta ad essere trasformata in realtà. Gli Stati Uniti sono pronti ad inviare all'Ucraina, per la prima volta dallo scoppio della guerra, i missili a lungo raggio Atacms. "Stanno arrivando", ha dichiarato un funzionario statunitense anonimo che ha avuto accesso ai piani di assistenza alla sicurezza di Washington. La fonte ha però sottolineato che, come sempre, tali piani sono soggetti a cambiamenti dell'ultim'ora, almeno fino a quando non vengono annunciati ufficialmente.

Nuove armi per Kiev

La notizia è stata riportata da Abc, secondo cui i citati missili a lungo raggio potrebbero essere inseriti nel prossimo pacchetto di aiuti. La decisione definitiva non è ancora stata presa, ma più passano le ore e più le percentuali sembrerebbero spostarsi verso il semaforo verde. In ogni caso, le tempistiche sono nebulose. Ammesso e non concesso che gli Usa diano il loro via libera, potrebbero infatti passare mesi prima che l’Ucraina riceva i nuovi jolly per rispondere a Mosca colpo su colpo.

Dal canto suo, il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha spiegato che per adesso non è stata presa alcuna decisione. "Non c'è alcuna decisione sui missili Atacms in questo momento", ha detto Kirby da Nuova Delhi, in India, dove è in corso il vertice del G20. "Come ha detto il presidente (Biden ndr), non sono fuori dal tavolo. Continuiamo a discutere sulla fattibilità di prendere questa decisione", ha aggiunto l'alto funzionario Usa.

L'importanza dei missili Atacms

In base alla versione, gli Atacms hanno una portata che può raggiungere i 190 miglia. Il loro dispiegamento in Ucraina potrebbe consentire a Kiev di raggiungere obiettivi quasi quattro volte più lontani rispetto ai razzi attualmente forniti per i suoi sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità fabbricati negli Stati Uniti e ai sistemi a razzo a lancio multiplo M270.

Fino a questo momento l’amministrazione Biden aveva respinto le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche dopo che il Regno Unito e la Francia avevano inviato missili Storm Shadow. E questo a causa di una doppia preoccupazione: sia per una possibile escalation con la Russia che per il mantenimento di adeguate scorte nazionali.

Il rischio di un'escalation

Nel luglio del 2022, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, aveva affermato che gli Stati Uniti erano "pronti a correre dei rischi", inviando vari armamenti a Kiev, lasciando tuttavia intendere che l’invio degli Atacms avrebbe potuto portare verso un conflitto diretto con la Russia. Un anno più tardi, nel luglio 2023, Sullivan ha cambiato versione. "Se alla fine concederemo o meno questi missili sarà una decisione del presidente. Ne ha parlato con il presidente Zelensky", ha dichiarato.

L’amministrazione Biden ha adottato un approccio incrementale con i tipi di armi inviati a Kiev, passando dai lanciatori portatili, alle sofisticate piattaforme di difesa aerea, ai veicoli blindati.

Gli ucraini sono adesso impegnati a sfondare le linee russe per completare la controffensiva in corso da mesi. La pressione politica a Washington sull’invio di aiuti militari è quindi aumentata, insieme al desiderio di vedere maggiori progressi da parte dell'Ucraina sul campo di battaglia.

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