Guerra in Ucraina

"Sospendere potere di veto della Russia". La sfida di Zelensky all'Onu

Il presidente ucraino ha chiesto al Consiglio di attuare profonde riforme, in modo che la Carta delle Nazioni Unite possa essere utilizzata con efficacia negli scenari di crisi internazionali

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La Russia ha messo l’Onu in stallo”. L’intervento di Volodymyr Zelensky al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il primo a cui partecipa di persona dall’inizio del conflitto, sottolinea tutte le mancanze del Palazzo di Vetro. “Ringrazio tutti i Paesi che hanno riconosciuto l’aggressione di Mosca come una violazione della Carta, ma questo non ha cambiato nulla per la Russia in questa organizzazione”.

Purtroppo, questo seggio al Consiglio di sicurezza, che la Russia occupa illegalmente, è usato da bugiardi il cui lavoro è quello di coprire l’aggressione e il genocidio”, continua il presidente ucraino, rimarcando il fatto che le Nazioni Unite non possono fare nulla per fermare Putin, poiché il suo Paese ha ancora diritto di veto. Il leader di Kiev si scaglia contro l’impostazione attuale dell’organizzazione, in cui la maggior parte degli Stati hanno meno potere dei big dotati della possibilità di bloccare le risoluzioni. “In questi giorni nell’Assemblea generale abbiamo sentito spesso la parola ineguaglianze, ed è proprio questa ineguaglianza a rendere l’Onu inefficace. Non importa se sei un piccolo Stato o una nazione di milioni di abitanti, non importa se consideri l’esercito o la Carta dell’Onu come colonna portante del tuo Paese. Sarai sempre meno potente del potere di veto, posseduto da pochi e usato incorrettamente da uno: la Russia”.

Zelensky chiede dunque di togliere questa capacità al Paese invasore, in modo che la comunità internazionale possa agire, e propone una profonda riforma del Consiglio di sicurezza: “I 578 giorni di aggressione sono 578 ragioni per apportare dei cambiamenti in questa camera. I voti a favore di questo processo sono miliardi. Riteniamo che all’Assemblea generale debba essere dato un reale potere, tale da sorpassare il veto, quando si assiste ad atrocità e violazioni dei diritti umani”.

Il leader ucraino avanza anche l’ipotesi di ampliare il Consiglio, una misura a cui ha dato il suo sostegno anche il presidente americano Joe Biden: “La composizione dei membri permanenti dovrebbe riflettere la realtà odierna. L’Unione africana dovrebbe essere rappresentata e non può essere considerato normale che nazioni come il Giappone, l’India e il mondo islamico non siano rappresentati. Si dovrebbe includere anche la Germania, che è diventato uno dei garanti principali della pace e della sicurezza nel mondo”.

Zelensky, infine, rilancia il suo piano di pace per concludere il conflitto nel suo Paese: “Il completo ritiro di tutte le truppe russe, comprese la Flotta russa, e il ritiro di tutti i mercenari e formazioni paramilitari dall'intero territorio ucraina, piena restaurazione del controllo ucraino su tutti i nostri confini: solo l'applicazione di questi due punti potrebbe portare ad un'onesta e completa fine delle ostilità”.

Conclude il suo discorso con un’ultima frecciata al Consiglio: “I soldati ucraini stanno facendo con il loro sangue quello che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe fare con il voto: fermare la Russia”.

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