Trump dice sì: "Vedrò presto Putin"

Girandola di conferme e smentite, il tycoon è convinto: "Anche prima di Zelensky"

Trump dice sì: "Vedrò presto Putin"
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Una girandola infinita di conferme, smentite e nuove conferme accompagna il possibile vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin. Ieri mattina il Cremlino ha fatto sapere che l'incontro tra il presidente russo e quello statunitense dovrebbe tenersi «nei prossimi giorni su proposta della parte americana», ma poco dopo Washington ha frenato, respingendo le affermazioni del consigliere di Putin, Yuri Ushakov, secondo cui il faccia a faccia è stato concordato. Un funzionario della Casa Bianca ha spiegato ad Abc News che non è stato ancora fissato alcun luogo, e che Putin deve incontrare pure Volodymyr Zelensky affinché il bilaterale con Trump abbia luogo. Ma nel pomeriggio il comandante in capo Usa ha detto che lo zar «non è obbligato» a vedere prima Zelensky. «Vuole incontrarmi e io farò tutto il possibile per fermare le uccisioni», ha aggiunto. E sulle sanzioni secondarie a Mosca che dovrebbero scattare oggi, ha sottolineato che «dipende da Putin, vedremo cosa ha da dire». Ushakov, da parte sua, ha riferito che «le parti stanno iniziando a prepararsi per questo importante incontro ed è difficile dire quanti giorni richiederanno i preparativi, tuttavia è stata presa in considerazione l'opzione di tenerlo la prossima settimana, e siamo piuttosto ottimisti al riguardo». «Anche la sede è stata concordata, in linea di principio, e ne daremo comunicazione in seguito», ha proseguito, suggerendo che la Russia ha «molti amici pronti ad aiutarci a organizzare l'evento, e uno di loro è il presidente degli Emirati Arabi Uniti». Secondo il New York Times, Putin reputa un vertice con Trump la sua «migliore chance per assicurarsi una vittoria nella guerra in Ucraina». The Donald infatti - ha spiegato il quotidiano - può assicurargli che il Paese resti fuori dalla Nato e prevenire un'ulteriore espansione dell'alleanza transatlantica. Il segretario di stato Usa Marco Rubio, tuttavia, ha ammesso che rimane «ancora tanto lavoro»: «Ci sono molti ostacoli da superare e speriamo di riuscirci nei prossimi giorni e ore, forse settimane», ha detto a Fox Business. A suo parere Mosca e Kiev non sono pronte per un incontro con Trump. «Penso che ora abbiamo una migliore comprensione delle condizioni con cui la Russia sarebbe pronta a porre fine alla guerra. Dobbiamo confrontarlo con ciò che gli ucraini sono disposti ad accettare, e quello che bisogna cercare di capire è quanto e come si possono avvicinare queste due posizioni? - ha aggiunto - Se riusciamo ad avvicinarle abbastanza, allora penso che il presidente abbia l'opportunità di avere un incontro che includa sia Putin che Zelensky per cercare di chiudere la questione». Intanto la testata polacca Onet.pl ha fatto sapere che durante l'incontro tra lo zar e l'inviato Usa, Steve Witkoff, è stata presentata «un'offerta molto vantaggiosa» dall'amministrazione Trump, concordata con gli alleati europei. Onet.pl - che non indica la fonte - ha detto che questa include il cessate il fuoco, il riconoscimento de facto delle conquiste russe in Ucraina, la revoca della maggior parte delle sanzioni contro Mosca e, sul lungo termine, la ripresa della cooperazione energetica e delle importazioni di gas e petrolio russi.

Allo stesso tempo, non prevederebbe garanzie di abbandono dell'espansione della Nato a est e l'interruzione del sostegno militare a Kiev. Anche secondo l'agenzia Bloomberg Trump intende discutere di un cessate il fuoco e della «questione dello scambio di territori» con il collega russo.

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