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Genova, la violenza sessista degli operai. Ecco le parole choc: "La Meloni ce lo s…"

Un coro di 20 secondi, reiterato a ritmo sincopato sulla banchina tre della stazione di Genova Brignole: così durante la manifestazione dei metalmeccanici è stato insultato il premier prima delle botte ai sindacalisti Uilm

Genova, la violenza sessista degli operai. Ecco le parole choc: "La Meloni ce lo s…"
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Una grave violenza sessista si è registrata ieri durante l'occupazione della stazione di Genova Brignole nel corso della manifestazione dei metalmeccanici, che è durata poco più di un'ora ma durante la quale un gruppo di persone, ha intonato un coro offensivo e sessista contro il premier Giorgia Meloni. "La Meloni ce lo suca", hanno ripetuto cantando gli uomini con basco giallo e le felpe nere presenti sulla banchina tre, come ben si sente nella registrazione salvata da LocalTeam che ha seguito l'evento in diretta (dal minuto 03:22:20 del video qui sotto). Un coro di 20 secondi, durante il quale questa frase è stata ripetuta in loop dai metalmeccanici. Per il momento non si sono registrate condanne da parte di chi è sempre pronto a individuare il patriarcato e la violenza sessista, ma sembra che ancora una volta si stia dimostrando che per la sinistra è tutto relativo, perché quando a essere fatta oggetto di insulti è una donna di schieramento diverso non si dimostra la stessa solidarietà.

"Un episodio triste che condanniamo e censuriamo con fermezza, chiedendo che gli stessi sindacati si scusino e prendano le distanze. Così come ci attendiamo che facciano lo stesso tutte le altre forze politiche, in particolare le donne di sinistra che purtroppo spesso utilizzano due pesi e due misure quando si tratta di difendere le donne che non la pensano come loro", ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.

Oggi, invece, a Genova è scontro tra i sindacati. Dopo la manifestazione di ieri dei metalmeccanici, che ha visto momenti di tensione all'esterno della prefettura, oggi il sindacato Uilm ha denunciato che i suoi dirigenti avrebbero subito un'aggressione fisica da parte degli esponenti della Fiom. Tutto sarebbe accaduto davanti ai cancelli dell'ex Ilva tra le 8.30 e le 9.00 prima che i delegati Uilm si collegassero con una trasmissione di Rai Tre per raccontare la propria battaglia sindacale. "Ci hanno intimato di toglierci i nostri k-way, di non mostrare nulla che richiamasse la Uilm. Pensavamo finisse lì", hanno raccontato il segretario generale ligure Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Claudio Cabras.

Invece no, perché poi Cabras e Pinasco, insieme ad altri esponenti Uilm, si sarebbero trovati accerchiati a un gruppo di persone, "prima una ventina, poi più di cento", ed è a quel punto che pare sia esplosa la violenza fisica con calci e pugni da "individui con la felpa della Fiom, per poi essere braccati per almeno un chilometro", si legge in una nota del sindacato. Infatti, gli esponenti della Uilm avrebbero provato a svicolarsi e sarebbero pure riusciti a scappare da quello che raccontano come un braccaggio. Sarebbero riusciti a correre via ma qualcuno pare li abbia raggiunti e li abbia nuovamente aggrediti: "Non tornate più". Alcuni degli esponenti Uilm sarebbero anche ricorsi alle cure mediche del pronto soccorso per le ferite riportate. "Ci saranno le sedi opportune dove far valere le proprie rivendicazioni. Vent’anni fa c’era chi vedeva la Madonna lacrimare sul monte Fasce, non ho mai commentato. Rispetto, ma non commento", ha replicato Armando Palombo della Fiom, mentre il suo sindacato di appartenenza non ha ancora rilasciato una nota ufficiale.

"Bisogna fare attenzione, perché la democrazia non si difende con le aggressioni. Se ci sono diversità di vedute e si aggredisce, si rischia di rasentare il terrorismo. È bene dirlo in modo chiaro, le tensioni non vanno risolte con le aggressioni", sono state le parole del segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, che ha condannato quando accaduto ed espresso solidarietà ai delegati della Uilm.

In una nota congiunta, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, hanno replicato a Bombardieri dichiarando che "quanto accaduto stamattina davanti ai cancelli dell'ex Ilva di Genova, il forte clima di tensione al presidio sindacale, non può essere in alcun modo strumentalizzato né tanto meno irresponsabilmente associato al terrorismo".

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