Trump sblocca aiuti da 50 milioni per l'Ucraina. Ma Rubio avverte: "No soluzione militare al conflitto"

La svolta a seguito dell'intesa raggiunta riguardo all'accordo sulle terre rare. Il segretario di Stato: "Serve una svolta nei colloqui diplomatici in tempi brevi"

Trump sblocca aiuti da 50 milioni per l'Ucraina. Ma Rubio avverte: "No soluzione militare al conflitto"
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Con la firma dell’accordo sulle terre rare, sembra che i rapporti tra Ucraina e Stati Uniti si siano distesi dopo mesi di tensioni culminati nell’ormai famosa cacciata di Volodymyr Zelensky dalla Casa Bianca nel febbraio scorso. Secondo quanto riportato da Politico, i team dei due Paesi hanno sottoscritto tre documenti e la ratifica dell’intesa sarà votata dal parlamento ucraino l’8 maggio.

Proprio a seguito dell’accordo il presidente Usa Donald Trump, stando a quanto riferito dal Kyiv Post, avrebbe notificato al Congresso la sua intenzione di dare il via libera all’esportazione di equipaggiamento militare in Ucraina per un valore totale di 50 milioni di dollari. L’autorizzazione è la prima del suo genere da quando il tycoon è tornato alla Casa Bianca ed è arrivata solo poche settimane dopo la decisione dell’amministrazione di sospendere tutti gli aiuti bellici al Paese invaso.

Sicuramente una buona notizia per Kiev, a cui però fa da contraltare lo stallo sul fronte diplomatico. Secondo il segretario di Stato Marco Rubio, Ucraina e Russia rimangono ancora distanti da un accordo di pace, nonostante abbiano fatto qualche progresso. “Si sono avvicinati, ma sono ancora distanti e è necessaria una vera svolta in tempi molto brevi per rendere possibile un accordo”, ha affermato il politico statunitense. Se ciò non dovesse accadere, “il presidente deciderà quanto altro tempo dedicheremo a questo”, considerando che Washington deve affrontare altre questioni di primaria importanza come il conflitto commerciale con la Cina o il nucleare iraniano. Rubio ha inoltre ribadito che non vi è una soluzione militare al conflitto, perché l’esercito di Kiev non sarà in grado di “spingere la Russia indietro dove erano nel 2014”.

Nel frattempo, continuano gli attacchi dell’armata di Mosca. Stando a quanto riferito dai militari ucraini, i soldati di Putin hanno lanciato 150 droni contro le regioni di Dnipropetrovsk, Donetsk e Zaporizhzhya. Ne sarebbero stati intercettati 64. Da parte sua, il ministero della Difesa della Federazione ha dichiarato che la difesa aerea russa ha intercettato 121 velivoli senza pilota nemici, 89 dei quali sulla Crimea e 23 sul Mar Nero.

Il governatore di Sebastopoli, inoltre, ha affermato che le forze di Mosca hanno respinto "il più massiccio attacco congiunto delle forze armate ucraine su Sebastopoli quest'anno. I nostri militari hanno lavorato su tutti gli obiettivi via mare: più di 50 droni sono stati distrutti mentre si avvicinavano a Sebastopoli e diversi droni marini erano nelle acque circostanti".

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