Il giorno della parata a Mosca. Putin: "Tutta la Russia sostiene l'offensiva in Ucraina"

Nel suo intervento ufficiale, il leader del Cremlino ha riaffermato il ruolo della Russia nella lotta contro l’ideologia nazista

Il giorno della parata a Mosca. Putin: "Tutta la Russia sostiene l'offensiva in Ucraina"
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Il 9 maggio è giunto a Mosca come nel resto della Russia. Vladimir Putin dalla storica Piazza Rossa ha dato il via alle celebrazioni insieme a circa una ventina di altri capi di Stato e di governo giunti nella capitale russa per assistere alla parata militare che commemora l’anniversario della sconfitta della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale.

L'intervento di Putin

Nel suo intervento ufficiale, il leader del Cremlino ha riaffermato il ruolo centrale della Russia nella lotta contro l’ideologia nazista, sottolineando che il Paese rimarrà "un baluardo incrollabile contro il nazismo, la russofobia e l’antisemitismo». Putin ha insistito sul fatto che "la verità e la giustizia sono dalla nostra parte", e ha ribadito che Mosca continuerà a contrastare ciò che ha definito “le atrocità dei sostenitori di ideologie distruttive”. Celebrando l'80° anniversario della vittoria sovietica nella cosiddetta Grande Guerra Patriottica, Putin ha lanciato un appello a non dimenticare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale. "Non accetteremo mai revisionismi che tentino di riscrivere la storia, riabilitare i carnefici o infangare la memoria dei veri vincitori", ha dichiarato, lodando il sacrificio collettivo dell’Armata Rossa, formata – ha precisato – da soldati di diverse etnie dell’allora Unione Sovietica, che resteranno per sempre "nella memoria del mondo come soldati russi".

Ma la digressione sull'attuale conflitto in Ucraina, non ha tardato ad arrivare: ribadendo il pieno sostegno nazionale all’"operazione militare speciale”. "L’intera nazione – ha affermato – sostiene i nostri soldati. Siamo fieri del loro coraggio e della forza morale che li guida, la stessa che ci ha condotto alla vittoria in passato". A margine della cerimonia, il presidente russo ha rivolto parole di cortesia a un gruppo di ufficiali nordcoreani presenti alla manifestazione. Nel suo discorso, Putin ha ribadito il legame tra la memoria storica del conflitto mondiale e l’attuale offensiva russa in Ucraina, definita nuovamente “operazione militare speciale”. Tra le novità della parata, per la prima volta, hanno sfilato mezzi militari carichi di droni da combattimento, un chiaro riferimento all’uso estensivo di questi strumenti nel teatro ucraino. In volo sopra la capitale, sei jet d’attacco Su-25 hanno concluso la cerimonia, mentre a terra sono stati esibiti missili balistici Yars, carri armati e mezzi blindati.

La parata e la sfilata dei leader

Il corteo militare ha visto la partecipazione di circa 11.000 soldati, compresi 1.500 veterani della guerra in Ucraina, ispezionati dal neo-nominato ministro della Difesa Andrei Belousov. Tra i contingenti stranieri in sfilata figuravano unità provenienti da Cina, Corea del Nord, Vietnam e Mongolia. In particolare, oltre 100 militari cinesi hanno marciato accanto ai soldati russi, mentre Putin si è intrattenuto con ufficiali nordcoreani presenti tra gli ospiti d’onore. La presenza di Xi Jinping, seduto accanto a Putin con l’emblematico nastro di San Giorgio, è stata interpretata da analisti come un segnale di sostegno politico e simbolico. Il presidente cinese avrebbe tenuto due incontri bilaterali con il leader russo prima della cerimonia, durante i quali si sarebbe discusso anche del conflitto in Ucraina.

Tra i leader presenti a Mosca, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, il venezuelano Nicolás Maduro, il serbo Aleksandar Vučić e il primo ministro slovacco Robert Fico. Quest’ultimo è stato l’unico rappresentante di un Paese dell’Unione Europea a presenziare all’evento, sfidando le raccomandazioni di Bruxelles, che aveva invitato gli Stati membri e i candidati all’adesione a disertare la celebrazione in segno di protesta per la guerra in corso. Putin ha colto l’occasione per rendere omaggio agli alleati dell’Unione Sovietica durante il secondo conflitto mondiale, elogiando in particolare “il coraggioso popolo cinese” e sottolineando la continuità storica tra la lotta di ieri e quella che, secondo la narrativa del Cremlino, si starebbe combattendo oggi.

Le misure di sicurezza, i bombardamenti su Kherson e Zaporizhzhia

L’evento, che ha visto la più ampia presenza di capi di Stato internazionali dal 2015, si è svolto sotto rigide misure di sicurezza. Il cielo di Mosca è stato pattugliato intensamente per contrastare attacchi con droni, che negli ultimi giorni hanno provocato ritardi e cancellazioni nei principali aeroporti della capitale. La compagnia aerea Aeroflot ha annullato oltre 100 voli e ne ha posticipati più di 140. Segnalazioni di blackout della rete cellulare mobile fanno pensare a operazioni di guerra elettronica per impedire ulteriori incursioni.

Parallelamente, a Lviv – nell’Ucraina occidentale – decine di funzionari europei si sono riuniti per sostenere la creazione di un tribunale speciale volto a processare le autorità russe accusate di crimini di guerra. In un post su X, l’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Kaja Kallas, ha dichiarato: “Celebriamo oggi la Giornata dell’Europa insieme all’Ucraina e al suo popolo. Restiamo uniti al loro fianco per una pace duratura”.

Nel frattempo, le autorità ucraine hanno denunciato nuovi bombardamenti russi sulle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, che hanno causato la morte di almeno due persone e numerosi danni a infrastrutture civili.

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