Gli Usa revocano i visti ai funzionari palestinesi. Abu Mazen: "Illegale". Tajani: "Sanzioni contro i coloni violenti"

A Gaza oltre 40 morti nei raid israeliani, stop alle pause umanitarie a Gaza City. Ucciso in Yemen il premier Houthi. Sul nucleare iraniano, scontro tra E3 e Teheran, con critiche di Mosca e Pechino

Gli Usa revocano i visti ai funzionari palestinesi. Abu Mazen: "Illegale". Tajani: "Sanzioni contro i coloni violenti"
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La crisi mediorientale si aggrava su più fronti. A Gaza il bilancio dei raid israeliani è salito a oltre 40 vittime, colpite anche aree dichiarate “sicure”, mentre l’Idf ha sospeso le pause umanitarie a Gaza City in vista di una nuova offensiva.

In Yemen un raid attribuito a Israele ha ucciso il primo ministro del governo Houthi, Ahmed al-Rahawi. Sul dossier nucleare iraniano, intanto, Francia, Germania e Regno Unito spingono per il ripristino delle sanzioni Onu, ma Iran, Russia e Cina avvertono del rischio di escalation.

Abu Mazen: "Decisione Usa su visti è illegale"

La decisione Usa sullo stop ai visti a Olp e Anp "è contraria alla legge internazionale" e la Casa Bianca "deve tornare sui suoi passi". Lo ha detto il presidente dell'Anp Abu Mazen citato in una nota del suo ufficio rilanciata dai media arabi.

Tajani: "Sanzioni ai coloni più che stop ai fondi Ue"

"Andremo al dibattito, noi preferiamo intervenire piuttosto sulle sanzioni. Ne stiamo parlando con i nostri interlocutori, in modo particolare con la Germania, e credo che ci sarà una posizione comune, Italia e Germania, su questo argomento. Ma, ripeto, secondo me bisogna incidere attraverso le sanzioni ai coloni più violenti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a proposito della proposta della Commissione sulla sospensione dei fondi Horizon a Israele, che si discuterà domani al consiglio informale.

Hamas: Israele pagherà con il sangue l'attacco a Gaza City

Il piano di occupazione di Israele della Striscia di Gaza "avrà un effetto devastante sulla leadership militare e politica", e "l'esercito nemico pagherà il prezzo con il bagno di sangue dei suoi soldati": è la minaccia lanciata da Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le brigate Qassam. Gli ostaggi "corrono gli stessi rischi dei combattenti palestinesi", aggiunge in un messaggio citato da al Jazeera. "Se moriranno la responsabilità sarà del governo israeliano".

Idf: eliminato in radi un alto funzionario di Hezbollah nel sud del Paese

Le Forze di difesa israeliane hanno affermato di aver eliminato Ahmad Naeem Maatouk, un importante agente della Forza Radwan di Hezbollah, in un attacco mirato avvenuto questa mattina nel comune di Sir El Gharbiyeh, nel sud del Libano, appena a nord del fiume Litani. Lo riporta Times of Israel. Secondo l'esercito, Maatouk ha prestato servizio come ufficiale operativo di un battaglione della Forza Radwan e ha promosso molteplici piani terroristici contro Israele durante la guerra.

Idf: eliminato leader dell'Isis nella Striscia di Gaza

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver eliminato il più alto ufficiale dell'Isis nella Striscia di Gaza, Muhammad Abd al-Aziz Abu Zubaida, in un attacco condotto la scorsa settimana nella zona di Al-Bureij, nella parte centrale di Gaza. Secondo l'Idf, il raid è stato condotto utilizzando mezzi aerei sotto la direzione del Comando meridionale e la guida della Direzione dell'intelligence militare. Abu Zubaida, ha spiegato l'esercito, è stato a capo del distretto palestinese dell'Isis ed era responsabile della politica, della pianificazione e dell'attuazione delle operazioni del gruppo in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e nella penisola del Sinai.

Idf: iniziate operazioni a Gaza City

"Non stiamo aspettando. Abbiamo iniziato le prime fasi dell'attacco contro Gaza City": lo afferma su X il portavoce dell'Idf, Avichay Adraee. "Stiamo operando con grande forza nelle periferie della città", aggiunge. I reporter di al Jazeera riferiscono di migliaia di sfollati in fuga "sotto un cielo oscurato dal fumo dei bombardamenti".

Gli Usa revocano i visti ai funzionari dell'Olp e dell'Anp prima dell'Assemblea Onu

Il dipartimento di Stato americano ha annunciato che il segretario di Stato Marco Rubio sta negando e revocando i visti ai membri dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) e dell'Autorità Palestinese (Anp) in vista dell'imminente Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "L'Amministrazione Trump è stata chiara: è nel nostro interesse per la sicurezza nazionale ritenere l'Olp e l'Anp responsabili del mancato rispetto dei loro impegni e del minare le prospettive di pace", si legge in una nota.

Idf: arrestati diversi terroristi in Siria in un'operazione notturna

Le forze armate israeliane affermano di aver arrestato diversi sospetti terroristi durante un'operazione notturna nel sud della Siria. Secondo l'esercito, le incursioni, condotte dalla 226esima Brigata paracadutisti di riserva della Divisione regionale "Bashan" con l'assistenza degli investigatori sul campo dell'Unità 504 dell'intelligence militare, hanno portato alla luce anche armi durante le perquisizioni. Le forze israeliane - ha spiegato ancora l'Idf - restano schierate nella zona cuscinetto per impedire l'insediamento di terroristi.

Turchia chiude il suo spazio aereo a velivoli israeliani

La Turchia ha chiuso il suo spazio aereo agli aerei israeliani in segno di protesta contro la guerra a Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. "Abbiamo interrotto completamente i nostri scambi commerciali con Israele. Non permettiamo alle navi turche di raggiungere i porti israeliani. Non permettiamo ai loro aerei di entrare nel nostro spazio aereo", ha dichiarato oggi durante un dibattito straordinario in Parlamento su Gaza ad Ankara. La Turchia ha interrotto i rapporti commerciali diretti con Israele a maggio dello scorso anno, chiedendo un cessate il fuoco permanente e l'immediato ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Nel 2023 i due Paesi avevano realizzato scambi commerciali per un valore di 7 miliardi di dollari. I media turchi avevano riferito la scorsa settimana che era stato imposto un divieto di traffico marittimo legato a Israele, ma non c'era stata alcuna dichiarazione ufficiale. Secondo quanto riportato, alle navi israeliane è stato vietato l'attracco in Turchia e alle navi battenti bandiera turca non è stato permesso di entrare nei porti israeliani.

Ankara ha criticato aspramente gli attacchi israeliani a Gaza. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ripetutamente definito genocidio le azioni di Israele e paragonato il primo ministro Benjamin Netanyahu a Hitler. Lo scorso novembre le autorità turche hanno negato il permesso all'aereo del presidente israeliano Isaac Herzog di entrare nello spazio aereo turco per recarsi a un vertice internazionale in Azerbaigian. "Come Turchia, dobbiamo prendere posizione su alcune questioni", aveva detto Erdogan quando gli era stato chiesto dell'episodio.

Ira di Israele per la decisione di Londra sulla fiera della difesa, non allestirà un padiglione

Reazione furiosa di Israele alla decisione del governo britannico di non invitare nessun rappresentante del governo di Tel Aviv a partecipare alla fiera Defence & Security Equipment International (Dsei), che si terrà a Londra dal 9 al 12 settembre. Rispondendo all'annuncio dell'esecutivo britannico, il ministero della Difesa israeliano ha fatto sapere che non allestirà alla fiera un padiglione nazionale. "Queste restrizioni costituiscono un atto deliberato e deplorevole di discriminazione nei confronti dei rappresentanti di Israele", afferma in una nota il ministero della Difesa di Tel Aviv, denunciando che la decisione "favorisce gli estremisti, conferisce legittimità al terrorismo ed è motivata da considerazioni politiche che esulano dal quadro professionale e consuetudinario delle fiere internazionali della difesa". "Di conseguenza, il ministero della Difesa israeliano si ritirerà dalla fiera e non allestirà un padiglione nazionale. Le industrie israeliane che sceglieranno di partecipare riceveranno tuttavia il pieno sostegno del ministero", ha comunicato Tel Aviv. L'industria israeliana potrà partecipare alla fiera ma le autorità israeliane non saranno invitate. La decisione britannica è giunta mentre il governo di Keir Starmer si prepara a riconoscere lo Stato palestinese.

Gran Bretagna non inviterà Israele alla fiera della difesa a Londra

Il governo del Regno Unito non inviterà rappresentanti del governo israeliano a partecipare alla fiera Defence & Security Equipment International (Dsei), che si terrà a Londra dal 9 al 12 settembre. Lo ha annunciato un portavoce del governo di Londra. L'industria israeliana potrà partecipare alla fiera, comprese le filiali britanniche delle aziende israeliane - sottolinea il Guardian - ma le autorità israeliane non saranno invitate al principale evento sulla difesa nel Paese. "La decisione del governo israeliano di intensificare ulteriormente la sua operazione militare a Gaza è sbagliata. Di conseguenza, possiamo confermare che nessuna delegazione del governo israeliano sarà invitata a partecipare al Dsei Uk 2025", ha detto il portavoce del governo britannico. "Deve esserci una soluzione diplomatica per porre fine a questa guerra ora, con un cessate il fuoco immediato, il ritorno degli ostaggi e un aumento degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza", ha aggiunto.

La decisione della Gran Bretagna riecheggia una controversia verificatasi 3 mesi fa al salone aeronautico di Parigi, quando la Francia bloccò con pannelli neri gli stand delle aziende israeliane del settore della difesa dopo che queste si erano rifiutate di rimuovere le armi d'attacco dall'esposizione, suscitando una risposta furiosa da parte di Israele. Il Dsei è organizzato da una società privata, Clarion Defence & Security, con il sostegno del governo britannico e delle forze armate.

Idf recuperano corpo di un ostaggio e resti di un altro

Le Forze di Difesa israeliane hanno recuperato a Gaza il corpo dell'ostaggio ucciso Ilan Weiss e i resti di un altro prigioniero a Gaza, in corso di identificazione. Lo riferisce Times of Israel. Ilan Weiss, 56 anni, è stato ucciso la mattina del 7 ottobre 2023, mentre difendeva il kibbutz Bèeri come membro della squadra di pronto intervento. Il suo corpo senza vita era stato poi portato a Gaza. Trovati anche i resti di un secondo ostaggio, in fase di identificazione presso l'Istituto Forense Abu Kabir. Si ritiene che i gruppi terroristici a Gaza trattengano ancora 48 ostaggi israeliani, venti dei quali ancora vivi.

Iran: Berlino invita i cittadini tedeschi a lasciare il Paese

Il ministero degli Esteri tedesco ha esortato i cittadini tedeschi a lasciare il Paese. Allo stesso tempo, ha sconsigliato ai suoi cittadini di recarsi in Iran. L'Ambasciata tedesca a Teheran può attualmente fornire solo un'assistenza consolare limitata, ha affermato il ministero. Lo sfondo è l'escalation della controversia nucleare con l'Iran e la decisione di Germania, Francia e Regno Unito di attivare il cosiddetto meccanismo di snapback a causa delle ripetute violazioni iraniane dell'accordo nucleare. Poiché in passato i rappresentanti del governo iraniano hanno minacciato conseguenze in questo caso, non si può escludere che gli interessi tedeschi e i cittadini in Iran possano essere lesi da contromisure, secondo il ministero degli Esteri. Il meccanismo di 'snapback' è concepito per consentire all'Iran di subire nuovamente sanzioni qualora non rispetti gli impegni assunti nell'ambito dell'accordo nucleare di Vienna del 2015. Poiché l'accordo non è più applicato, Teheran ha criticato questa misura, definendola illegittima.

Cina: "Sanzioni europee all'Iran non costruttive"

La questione nucleare iraniana si trova a un bivio critico, l'avvio del meccanismo 'snapback' per la reintroduzione delle sanzioni non è costruttivo e comprometterebbe il processo politico e diplomatico volto a risolvere la questione nucleare iraniana. È quanto afferma il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, dopo che il cosiddetto gruppo E3 - cioè di Germania, Francia e Regno Unito ha deciso di attivare il meccanismo per la reintroduzione delle sanzioni Onu all'Iran. Lo riporta il Global Times. Il portavoce rispondeva a una domanda relativa al fatto che l'E3 ha presentato una notifica al Consiglio di sicurezza Onu per l'avvio del meccanismo di sanzioni 'snapback' all'Iran e, ai sensi della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza, il Consiglio deve decidere entro 30 giorni se attivare il meccanismo.

La Cina ritiene che qualsiasi azione intrapresa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu in questa fase dovrebbe contribuire a facilitare la ripresa del dialogo e dei negoziati, piuttosto che creare nuovi scontri che potrebbero peggiorare o aggravare la situazione, ha affermato Guo Jiakun. Il portavoce del ministero degli Esteri ha aggiunto che Pechino continuerà a mantenere una posizione obiettiva ed equa, incoraggiando attivamente la pace e promuovendo il dialogo, e svolgerà un ruolo costruttivo nel riportare la questione nucleare iraniana sulla via di una risoluzione diplomatica in tempi brevi.

Idf: "Basta pause umanitarie, Gaza City zona di guerra"

"In conformità con la valutazione della situazione e le direttive del livello politico, a partire da oggi, alle ore 10:00, la pausa tattica locale delle attività militari ( per la distribuzione degli aiuti) non si applicherà all'area di Gaza City, che costituisce una pericolosa zona di combattimento": lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane in un messaggio su Telegram. "L'Idf continuerà a sostenere gli sforzi umanitari, parallelamente alle manovre e alle operazioni offensive in corso contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, al fine di proteggere lo Stato di Israele", aggiunge la nota.

Salgono a 41 i morti a Gaza in raid israele dall'alba

È salito ad almeno 41 morti a Gaza il bilancio degli attacchi israeliani che hanno colpito la Striscia dall'alba. Lo riporta Al-Jazeera citando fonti ospedaliere.

Idf dichiara Gaza City zona combattimento pericolosa, stop pause umanitarie

L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato Gaza City "una zona di combattimento pericolosa", annunciando che nella zona sospenderà le cosiddette pause tattiche che erano state introdotte per consentire la consegna di aiuti umanitari. Gaza City è fra i luoghi in cui Israele il mese scorso aveva annunciato la sospensione dei combattimenti fra le 10 e le 20 per consentire l'ingresso di cibo e aiuti umanitari. Le 'pause tattichè sono state applicate a Gaza City, Deir al-Balah e Muwasi, tre luoghi in cui centinaia di migliaia di sfollati hanno trovato rifugio. Il cambiamento di rotta arriva mentre Israele si prepara ad ampliare la sua offensiva, mobilitando decine di migliaia di soldati per prendere il controllo di Gaza City. L'esercito israeliano non ha specificato se abbia informato i residenti o le organizzazioni umanitarie della ripresa delle ostilità durante il giorno.

Mosca: "Con sanzioni europee a Iran rischio altra tragedia"

La Russia ha invitato i Paesi del gruppo E3 (Francia, Germania e Gran Bretagna) a rinunciare a reimporre sanzioni all'Iran per il suo programma nucleare prima che "portino a un'altra tragedia". Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca, citato dall'agenzia Tass. Il tentativo di attivare il meccanismo di snapbck, che reimporrebbe sanzioni a Teheran, rischia di minare seriamente i tentativi di trovare soluzioni alla questione nucleare attraverso i negoziati, aggiunge la diplomazia russa.

La Gran Bretagna, la Germania e la Francia hanno presentato ieri all'Onu un documento in cui denunciano la non osservanza da parte di Teheran degli obblighi imposti dall'accordo Jcpoa del 2016 sul suo programma nucleare (da cui gli Usa uscirono nel 2018), avviando così la procedura per la reimposizione di sanzioni che erano state revocate sulla base di quell'intesa. I tentativi dei tre Paesi europei di reintrodurre le sanzioni sono "un fattore destabilizzante", mentre la Russia ritiene che sia "importante prevenire una nuova escalation sul programma nucleare iraniano", afferma in una nota il ministero degli Esteri. "Li invitiamo a tornare in sé e riconsiderare la loro decisione errata prima che essa porti a conseguenze irreparabili e a una nuova tragedia", afferma ancora la diplomazia russa, ricordando l'attacco israeliano e americano del giugno scorso alla Repubblica islamica.

Iran promette una risposta contro le sanzioni europee

L'Iran ha promesso di rispondere "in modo appropriato" alla nuova imposizione di sanzioni Onu da parte di Regno Unito, Francia e Germania dopo che i tre Paesi europei, firmatari dell'accordo sul nucleare iraniano del 2015, hanno avviato il processo di 30 giorni per reintrodurre le misure contro l'Iran che erano state revocate con il patto nucleare di dieci anni fa. "La Repubblica islamica dell'Iran risponderà in modo appropriato a questa misura illegale e ingiustificata da parte dei tre paesi europei per proteggere i propri diritti e interessi nazionali", ha affermato il capo della Diplomazia di Teheran, Abbas Araghchi, durante una telefonata con l'alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea (Ue), Kaja Kallas, come riferisce Mehr. "Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran respinge categoricamente e condanna con la massima fermezza la dichiarazione illegale di Francia, Germania e Regno Unito (E3) al Consiglio di Sicurezza in merito alla Risoluzione 2231 (2015). Questa azione ingiustificata, contraria al Meccanismo di Risoluzione delle Controversie (DRM) del Piano d'Azione Congiunto Globale (Jcpoa), costituisce un tentativo illegale e ingiustificato di ripristinare le risoluzioni abrogate ed è chiaramente in contraddizione con la Risoluzione 2231 (2015)", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri iraniano.

Trenta morti a Gaza dall'alba, 5 in una "zona sicura"

Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani di prima mattina a Gaza, cinque dei quali nella zona di al-Mawasi, una cosiddetta "zona umanitaria sicura" designata da Israele, nel sud della Striscia. Lo riportano Wafa e Al Jazeera. Altri cinque palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti dopo che un'abitazione è stata colpita nel quartiere di Tel al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City. Nella zona di Sudaniya, a nord-ovest di Gaza City, quattro palestinesi sono stati uccisi e altri feriti quando le forze israeliane hanno preso di mira una tenda che ospitava famiglie sfollate. (

Primo ministro Houthi ucciso in raid israeliano

Il primo ministro del governo degli Houthi in Yemen, Ahmed al-Rahawi, è stato ucciso in un raid israeliano ieri, secondo quanto riferisce il canale televisivo yemenita Al-Jumhuriya, ripreso da Times of Israel. L'emittente precisa che al-Rahawi si trovava in un appartamento a Sanaa. Il quotidiano Aden Al-Ghad aggiunge che il primo ministro è stato ucciso con diverse altre persone.

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