Guerra in Ucraina, Mattarella: “Serve Nato più forte”. Berlino promette due sistemi Patriot

Mattarella: l’aggressione russa ha accelerato il rafforzamento della Nato. Intanto Berlino valuta l’invio di due Patriot a Kiev. L’Ue critica la stretta ucraina sulle agenzie anti-corruzione.

Guerra in Ucraina, Mattarella: “Serve Nato più forte”. Berlino promette due sistemi Patriot
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La guerra in Ucraina continua a influenzare gli equilibri internazionali. Il presidente Mattarella, nel ricevere una delegazione della Nato, ha sottolineato come l’aggressione russa abbia imposto un’accelerazione del rafforzamento politico dell’Alleanza.

Sul fronte militare, la Germania è pronta a inviare due sistemi Patriot all’Ucraina, ma chiede garanzie sulla loro sostituzione. A Bruxelles cresce la preoccupazione per la riforma approvata dal Parlamento ucraino, che limita l’indipendenza delle agenzie anti-corruzione, nodo cruciale per il percorso di adesione all’Ue.

Mattarella: "Aggressione russa ha imposto accellerazione per rafforzare la Nato"

"La grave e inaccettabile aggressione russa all'Ucraina, ultimo esempio di una minaccia sempre più insistente al sistema di principi che l'Alleanza e l'Unione europea difendono, ha imposto un'accelerazione al rafforzamento della Nato. Questo è avvenuto soprattutto sul piano politico, confermando la sua funzione stabilizzatrice di pace con nuove adesioni nei decenni in modo rilevante, anche recentemente con nuovi membri, un tempo portatori di una significativa postura di neutralità". Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una delegazione dell'Assemblea parlamentare della Nato, in occasione del 70° anniversario di costituzione

Berlino: "Pronti a inviare due Patriot se garantita sostituzione rapida"

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha spiegato che la Germania è disposta a fornire due sistemi di difesa aerea Patriot all'Ucraina. Tuttavia, il prerequisito è che vengano sostituiti rapidamente. "Possiamo consegnare due dei nostri sistemi, ma non se non abbiamo la garanzia affidabile che verranno sostituiti entro, diciamo, sei-otto mesi", ha detto Pistorius. Il motivo è garantire la capacità operativa e addestrativa della Bundeswehr."Stiamo cercando soluzioni che ci consentano di identificare i sistemi Patriot negli Stati membri, in Europa", ha affermato il ministro parlando dei prossimi passi, aggiungendo che la Germania è disposta a pagare per due sistemi. Anche la Norvegia e un altro Paese hanno accettato di pagare. "Non è una situazione senza speranza, ma il prerequisito è che i Paesi che li possiedono siano disposti a consegnarli ora, in modo che altri possano pagarli e possano essere inviati in Ucraina", ha detto ancora Pistorius.

Ue: "Preoccupati per nuova legge su autorità anti-corruzione"

"L'Unione Europea è preoccupata per la recente azione dell'Ucraina nei confronti delle sue istituzioni anticorruzione, l'ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina e una procura specializzata in materia di corruzione. Queste istituzioni sono cruciali per il programma di riforme dell'Ucraina e devono operare in modo indipendente per combattere la corruzione e mantenere la fiducia del pubblico". Lo dice il portavoce della Commissione europea, Guillaume Marcier, nel briefing quotidiano con la stampa, rispondendo a una domanda sul voto del Parlamento ucraino della legge che pone l'Ufficio Nazionale Anticorruzione dell'Ucraina e la Procura Speciale Anticorruzione sotto la supervisione del Procuratore Generale dell'Ucraina, nominato politicamente dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "L'UE fornisce un'assistenza finanziaria significativa all'Ucraina, subordinata ai progressi nella trasparenza, nella riforma giudiziaria e nella governance democratica. L'adesione dell'Ucraina richiederà una forte capacità di combattere la corruzione e di garantire la resilienza istituzionale. L'UE continuerà a monitorare la situazione e a sostenere l'Ucraina nel rispetto dello stato di diritto", aggiunge il portavoce.

Parlamento di Kiev pone fine all'indipendenza delle agenzie anti-corruzione

I deputati ucraini hanno approvato una serie di emendamenti per rimuovere l'indipendenza di due organismi anti-corruzione nel Paese, in seguito all'arresto di un funzionario che lavorava presso una di queste agenzie. Nonostante le diffuse critiche da parte di ong e gruppi per i diritti, il Parlamento ucraino ha votato con 263 voti favorevoli e 13 contrari per porre il Bureau nazionale anti-corruzione e l'Ufficio anti-corruzione specializzato sotto l'autorità diretta del procuratore generale, nominato dal presidente.

Cremlino: "Nessun motivo per aspettarci una svolta magica"

"Non abbiamo motivo per aspettarci svolte magiche, risultati difficilmente possibili nella situazione attuale". Si è espresso così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in riferimento all'atteso prossimo round di negoziati con l'Ucraina a Istanbul. "Siamo onesti, la questione è così complicata che è già un successo raggiungere accordi sullo scambio di prigionieri o sulla restituzione delle salme", ha affermato Peskov in dichiarazioni riportate dall'agenzia russa Tass.

Francia, preparare sanzioni ancora più pesanti contro Russia

Dopo le nuove sanzioni europee adottate venerdì scorso, “ho già chiesto ai miei collaboratori di preparare un nuovo pacchetto di sanzioni ancora più pesanti, sanzioni europee”. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot intervistato da Radio France. Ciò avverrà “in coordinamento con gli Stati Uniti”, ha aggiunto Barrot, “per porre fine alle ostilità e avviare negoziati in buona e dovuta forma”. Il ministro francese desidera che siano adottate “il più rapidamente possibile” per “esaurire l'economia di guerra” russa. "Sono passati ormai cinque mesi da quando l'Ucraina ha accettato un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni che ha consentito l'apertura dei negoziati, e da cinque mesi aspettiamo che Vladimir Putin accetti lo stesso principio ", insiste Barrot, che la descrive come una " guerra ingiusta, disumana e cinica".

Umerov, copriamo 40 per cento fabbisogni fronte, 95 per cento droni di prodizione nazionale

L'Ucraina è in grado di coprire autonomamente circa il 40 per cento del fabbisogno del fronte, mentre il 95 per cento dei droni utilizzati dalle forze armate è di produzione nazionale. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, Rustem Umerov, durante un incontro in formato Ramstein "Negli ultimi due anni abbiamo investito più di 20 miliardi di dollari nella nostra industria della difesa. Oggi, quasi il 40 per cento del fabbisogno del fronte è coperto a livello nazionale e il 95 per cento dei droni utilizzati al fronte è prodotto in Ucraina", ha affermato Umerov. Il segretario del Consiglio di sicurezza ha inoltre ricordato che, grazie al modello danese, i partner occidentali possono investire direttamente nelle imprese ucraine del comparto difesa. "In totale, sono stati attratti oltre quattro miliardi di dollari", ha spiegato, sottolineando che "insieme ai nostri alleati, abbiamo già implementato più di 20 progetti congiunti. Molti altri sono in corso e presto daranno i loro frutti".

Attacchi russi su regione Sumy, 24 feriti

La regione ucraina di Sumy è stata oggetto di diverse ondate di attacchi russi. Un drone ha colpito una stazione di servizio nella città di Putyvl, ferendo quattro persone, tra cui un bambino di 5 anni. Un secondo attacco con droni ha colpito lo stesso luogo meno di due ore dopo, ferendo altre sette persone. Nella notte, due potenti bombe plananti russe sono state sganciate sulla città di Sumy, ferendo 13 persone, tra cui un bambino di 6 anni. Secondo le autorità regionali, nell'attacco sono stati danneggiati cinque condomini, due case private e un centro commerciale. Il sindaco facente funzione Artem Kobzar ha detto che le esplosioni hanno frantumato le finestre e distrutto i balconi degli edifici residenziali.

Cremlino: "Non ci aspettiamo miracoli dai negoziati con Kiev"

La Russia non si aspetta "miracoli o svolte improvvise" dalla nuova tornata di negoziati con l'Ucraina, che secondo Kiev è in programma domani. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.

Zelensky: "Pronti a incontro per porre fine alla guerra"

Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale dell'Ucraina Rustem Umerov ha riferito in merito all'attuazione degli accordi raggiunti durante il secondo incontro con la parte russa a Istanbul e all'accordo su un nuovo incontro nel prossimo futuro. L'Ucraina è pronta a lavorare nel modo più produttivo possibile per ottenere la liberazione dei nostri cittadini prigionieri e il ritorno dei bambini rapiti, nonché per porre fine alle uccisioni e preparare un incontro tra i leader per porre realmente fine a questa guerra". È quanto scrive in un post sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "La nostra posizione è quanto mai trasparente", aggiunge, "l'Ucraina non ha mai voluto questa guerra ed è la Russia che deve porvi fine, poiché è stata lei a iniziarla". "Ho incaricato di formare una delegazione per i negoziati con la parte russa", si legge ancora nel post di Zelensky, "la delegazione sarà guidata da Rustem Umerov e comprenderà rappresentanti dell'intelligence ucraina, del ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina e dell'Ufficio del presidente".

Attacco russo a Sumy

I russi nella tarda serata di lunedì hanno lanciato un attacco con un drone sulla comunità di Putyvl, nell'oblast di Sumy, ferendo 13 persone, tra cui un bambino di 5 anni. Lo ha fatto sapere il governatore della regione, Oleg Hrygorov. Sul luogo dell'impatto è scoppiato un incendio. Un uomo di 24 anni versa in gravi condizioni. 

Attacco russo notturno a Odessa

Nella notte del 22 luglio si sono udite delle esplosioni a Odessa a causa della minaccia dei droni russi, sono scoppiati incendi in città, una persona è rimasta ferita e ci sono stati feriti. È quanto fa sapere il sindaco di Odessa, Gennady Trukhanov, secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda.L'attacco è stato dichiarato poco prima delle 2 ora locale per essere revocato alle 2.38. A causa dell'attacco dei droni russi si sono sviluppati incendi in almeno due zone di Odessa.Il capo dell'Ova di Odessa Oleg Kiper, Servizio statale di emergenza ha spiegato che "nonostante l'attivo lavoro delle nostre forze di difesa aerea, si sono verificati danni alle infrastrutture civili: un edificio amministrativo e delle auto sono in fiamme e negli edifici residenziali sono state rotte le finestre.

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