Guerre mediatiche Vietato trasmettere in tv gli attentati talebani

In Afghanistan d’ora in avanti ai media sarà proibito riprendere dal vivo attacchi e attentati dei talebani, per non galvanizzare i terroristi, e le riprese potranno essere fatte solo ad attacco terminato e con il permesso dell’agenzia nazionale d’intelligence. Lo ha comunicato la stessa Nds (National Directorate of Security) ai giornalisti, convocati a Kabul per una conferenza stampa, minacciando quei giornalisti che filmeranno o copriranno attentati e attacchi, anche da lontano, dal vivo o senza il permesso della stessa agenzia.
«La copertura dal vivo - ha detto il portavoce dell’Nds, Saeed Ansari - non favorisce il governo, ma i nemici dell’Afghanistan», come le autorità chiamano i talebani.
Il provvedimento viene contestato da media, associazioni dei giornalisti e da gruppi per i diritti umani come censura: «Una decisione del genere - ha dichiarato il capo del sindacato giornalisti Afghan National Media Union, Abdul hameed Mubarez - priva l’opinione pubblica di informazioni importanti».
Per Laila Noori, dell’Afghanistan Rights Monitor, il principale gruppo di monitoraggio sulla libertà di stampa, «il governo non dovrebbe nascondere la propria incapacità proibendo ai media di coprire gli avvenimenti».
Finora il governo afghano aveva imposto una misura simile per una sola giornata lo scorso anno, come misura straordinaria in occasione delle elezioni presidenziali.

Ieri intanto un comandante talebano di rilievo, Maulvi Alim Binouri, è stato ucciso insieme ad un suo braccio destro in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza pakistane nella Valle dello Swat. I due progettavano un rilancio della presenza degli insorti nella valle, dove lo scorso è penetrato l’esercito pakistano.

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