Guida favorita come vice-Pisapia. Un posto al sole anche per Tabacci

La Adamo rifiuta, salgono le quotazioni della direttrice della Casa della Carità. L’alternativa èl’ex numero 2 di Veltroni, Garavaglia. Un incarico al rutelliano. Boeri verso la Cultura, l’avvocato Francesca Balzani all’Urbanistica

Due giorni di tempo per pensare e ragionare. Il neosindaco Giuliano Pisapia sta macinando curriculum, competenze, incontri e avvicinamenti per presentarsi alla riunione della coalizione con le idee chiare. Intanto nel borsino degli assessori c’è chi ufficialmente è sceso dal carro e chi dietro le quinte sale. Venerdì pomeriggio durante il coordinamento del Pd, Marilena Adamo, senatrice, una vita spesa in Comune ha declinato l’offerta della poltrona da vicesindaco, assicurando un appoggio esterno: «Ho detto chiaramente - spiega - che sarò al fianco della giunta per dare una mano, consigliare e supportare, ma penso che sia necessario dare un segno di rinnovamento e lasciare spazio allo straordinario popolo dei giovani che tanto si è speso in questa campagna». Con il rifiuto dell’Adamo, tramonta anche la rosa delle parlamentari date come favorite: Barbara Pollastrini e Patrizia Toia. Nessun dubbio invece sulla vicesindaco donna: decollano, quindi, le azioni di Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carità e presidente del Ceas, a dispetto di chi vorrebbe pesare i voti (per lei solo 967). In alternativa il vicesindaco potrebbe venire espresso dal «Gruppo dei 51» di Bassetti, Artali e Vitale. Un nome? La senatrice Mariapia Garavaglia, già ministro della Sanità e presidente della Cri.
Salgono anche le azioni di Bruno Tabacci: secondo alcune indiscrezioni l’ex presidente della Regione ed ex presidente della commissione Attività produttive della Camera, molto stimato da Pisapia avrebbe dato la sua disponibilità a collaborare. Dopo l’endorsement al circolo De Amicis per il secondo turno, il numero due dell’Api si sarebbe spinto molto avanti manifestando interesse a collaborare, magari come consulente più che nella giunta, cosa difficile in mancanza di un accordo politico con il Terzo polo.
Il Pd chiede sei assessori e il vicesindaco? Alla riunione di coalizione di qualche giorno fa sembra che il segretario dell’Area metropolitana Roberto Cornelli avesse seppellito i ragionamenti per delegazioni. Così salgono le quotazioni di Franco d’Alfonso, socialista doc, tra i primi a sostenere la candidatura dell’avvocato, catalizzatore nella «Lista civica per Pisapia» degli «orfani» del Garofano: per lui si parla di un possibile assessorato al Bilancio o dell’ufficio di gabinetto. Sulla rampa di lancio anche un altro socialista doc, Stefano Rolando, già direttore generale alla presidenza del Consiglio dei ministri, regista dell’operazione del «Gruppo dei 51», che potrebbe occupare un posto di rilievo nel management, appunto. Davide Corritore, spin doctor di Pisapia, veleggia verso il posto di city manager, con le sue indiscusse competenze in campo economico e finanziario. Ancora ieri infatti il neosindaco a proposito delle polemiche sul bilancio e sui 48 milioni di attivo dichiarati da Letizia Moratti, insisteva sulla necessità di avere «una figura di garanzia e indipendente» a capo del Bilancio. Tramonta l’ipotesi dell’ufficio di gabinetto per Maurizio Baruffi, confermato per meriti e capacità portavoce del sindaco, incarico che sconfina nella politica più di quelli tecnico-amministrativi della macchina comunale.
Cancellata la delega all’Expo, per Stefano Boeri si profila il posto di assessore alla Cultura, mentre sia per l’Urbanistica sia per le Infrastrutture si sta pensando a figure di garanzia, più che architetti e urbanisti, per evitare conflitti di interesse e polemiche.

Così mentre prende quota Francesca Balzani, avvocato, giovane europarlamentare, già assessore nella giunta Vincenzi, perfetta per vigilare sulle procedure dell’edilizia privata e sui permessi, è in «caduta libera» Antonello Boatti, architetto e docente: la sua nomina avrebbe una connotazione troppo ideologica.

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