A guidare il Pdl sarà un triumvirato

Assemblea dei parlamentari del Pdl in attesa del congresso. Verdini: "I coordinatori saranno tre. Uno di An, due di Forza Italia". Cicchitto: "Non siamo un partito di nostalgici". Gasparri: "Ridicolo discutere di leadership". Bondi: "Pdl come la Dc di De Gasperi"

A guidare il Pdl sarà un triumvirato

Roma - Il giorno del battesimo si sta avvicinando. Il 27 marzo il Popolo della Libertà celebrerà, con il suo primo congresso, la nascita ufficiale con la fusione di Forza Italia, An e altri partiti minori della tradizione liberale, cattolica, socialista e della destra. Un lungo processo che parte da lontano, dall'intuizione di Silvio Berlusconi di riunire tutti insieme i moderati italiani. Oggi i parlamentari del Pdl si sono riuniti a Roma per discutere dei futuri scenari politici. "Abbiamo deciso che i coordinatori saranno tre, vogliamo dare all’esterno il senso di una maggiore coesione. Uno sarà di An, gli altri due di Forza Italia. È chiaro che il nome di Bondi è molto gradito, è una persona di esperienza che ha già fatto questo lavoro". Così il coordinatore di Forza Italia Denis Verdini conferma che a guidare il Pdl insieme a Silvio Berlusconi sarà un triumvirato, del quale dovrebbe far parte anche Sandro Bondi.

Cicchitto: non è un partito di nostalgici Il Pdl è il naturale approdo di un doppio percorso politico cominciato con la discesa in campo di Silvio Berlusconi e con il processo di trasformazione del Movimento Sociale, sfociato poi in An. Lo ha ricordato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, nel corso del suo intervento all’assemblea dei gruppi parlamentari di Camera e Senato che si sta svolgendo al Teatro Capranica. In questo senso il Pdl rappresenta una «grande novità" nel panorama politico, che ha tuttavia alla base "un retroterra storico-culturale non indifferente". "Esso - ha spiegato Cicchitto - si fonda sugli eretici della prima repubblica: i cattolici sociali e anticomunisti come Forze nuove di Donat Cattin, Comunione e Liberazione, Arnaldo Forlani, i socialisti riformisti di Craxi, i liberali e i repubblicani, la destra nazionale".

Presidenzialismo "Oggi il Pdl fonde in sé, e per certi aspetti supera in una forma politica innovativa (il Pdl non è certo il partito dei nostalgici), cattolici e laici; è un partito non confessionale, che tiene conto di ciò che afferma la Chiesa ma che su ogni tema decide sulla base delle proprie scelte autonome". "Nella costruzione del nuovo soggetto politico - ha aggiunto Cicchitto - partiamo da due forme-partito indubbiamente diverse. Dobbiamo costruirne una nuova. Il Pdl sarà un partito presidenzialista, fondato sulla leadership di Berlusconi, secondo canoni del resto simili a molti partiti dell’Occidente e, nel contempo, sarà un partito che avrà le sue sedi di confronto e di dibattito, sarà organizzato sul territorio, sarà un partito interclassista e pluriculturale". 

Economia sociale di mercato "Il Pdl - ha proseguito Cicchitto- aderisce al Ppe e ciò gli dà anche un retroterra politico-culturale per affrontare l’attuale crisi finanziaria internazionale, che è anche segnata dalla crisi prima del dirigismo e dello statalismo, adesso del liberismo senza regole, della finanziarizzazione dell’economia, del mercatismo, come dice Tremonti. L’economia sociale di mercato ci insegna che non va gettato il bambino con l’acqua sporca: occorre ricostruire un mercato fondato sulle industrie private manifatturiere, con regole precise, con mezzi economici dedicati alla solidarietà nei confronti dei poveri e degli emarginati". 

Gasparri: è una tappa storica "La nascita del Pdl è una tappa storica e fondamentale a cui non arriviamo impreparati perchè la mescolanza dei percorsi è un dato che abbiamo vissuto tutti in prima persona". Lo afferma Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, intervenendo all’assemblea dei parlamentari del partito. Il presidente dei senatori invita ad evitare le polemiche: "Non dobbiamo discutere perché se non abbiamo ancora un partito giuridicamente esistente non possiamo drammatizzare i toni sullo statuto. Anche per i gruppi parlamentari bisognerà pensare un ruolo in termini statutari".

Infine, Gasparri, dedica il passaggio del suo intervento alla questione della leadership: "Discuterne ora è ridicolo perché il partito nasce adesso con una leadership forte e non si può già pensare a quali saranno i prossimi leader. Dobbiamo avere rispetto per la fiducia che gli italiani ci hanno trasmesso".

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