Guidava ubriaco, gli sequestrano l’auto Il giovane torna a casa e si impicca

Forse la vergogna, forse la paura dei rimproveri del padre e dei familiari, hanno spinto a togliersi la vita un operaio di 24 anni, al quale la sera di Ferragosto i Carabinieri, in applicazione delle nuove norme del codice della strada, avevano sequestrato l’auto perché trovato alla guida completamente ubriaco. La tragedia aveva avuto le sue prime mosse quando i Carabinieri della Stazione di Narcao (Carbonia-Iglesias), impegnati in uno dei tanti servizi per garantire la sicurezza stradale, hanno fermato un’utilitaria per un normale controllo.
Il comportamento del conducente, che appariva come stranito, ha convinto i militari a sottoporlo a un controllo con l’etilometro. Un primo esame ha rivelato un livello di alcool nel sangue di 1,60, salito alla seconda prova a 1,70, un valore più di tre volte superiore al massimo consentito. Durante il controllo le condizioni del giovane operaio sono peggiorate e i Carabinieri, dopo avergli ritirato la patente e comunicato il sequestro della vettura, lo hanno affidato a un fratello per farlo riaccompagnare a casa. Il giovane, originario di Santadi, infatti non appariva in grado di reggersi in piedi. Arrivato a casa è stato messo a letto. Di primo mattino il padre è andato a controllarlo e lo ha trovato impiccato nella sua camera.
L’uomo, in stato di choc, ha cercato di soccorrere il figlio e, rendendosi conto che era ormai morto, ha chiamato i Carabinieri. Durante il sopralluogo non sono stati trovati messaggi che spiegassero le ragioni del gesto.

È stato, inoltre, accertato che il giovane aveva utilizzato una cinghia per uccidersi.
Il magistrato di turno ha disposto una serie di accertamenti medico-legali e i familiari sono stati sentiti nel tentativo di capire cosa abbia spinto il loro congiunto a togliersi la vita.

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