Melbourne - La casa editrice delle guide di viaggio Lonely Planet ha ordinato una revisione dei contributi fatti da uno dei suoi ex collaboratori che aveva dichiarato di essersi inventato buona parte di quanto scritto nei libri.
Guide inventate All’inizio di questa settimana, dei quotidiani australiani hanno pubblicato un’intervista choc a Thomas Kohnstamm. Qui lo scrittore ha raccontato di aver lavorato a una dozzina di guide e, nel caso di quella sulla Colombia, di non aver neanche visitato il paese perché non era stato pagato abbastanza. Lonely Planet ha reagito alle dichiarazioni di Kohnstamm scrivendo sul suo sito che allo scrittore non era mai stato chiesto di visitare la Colombia.
La difesa della Lonely Planet "Il suo contributo era per il capitolo introduttivo su storia, cultura, cibo e ambiente", si legge nel sito di Lonely Planet. La casa editrice ha assicurato che Kohnstamm non ha scritto nessuna parte della guida riguardante le recensioni di alberghi, ristoranti o servizi, che è stata interamente curata da due autori che si trovavano sul posto. Lonely Planet ha assicurato che altre tre guide a cui Kohnstamm aveva contribuito erano ancora in fase di stampa e sarebbero state interamente ricontrollate da altri autori.
Kohnstamm, che ha scritto un libro di memorie intitolato Do travel writers go to hell? e vive a Seattle, ha detto all’Associated Press che le frasi riportate dai giornali australiani che hanno scatenato la polemica erano state utilizzate fuori dal loro contesto. "Non ho inventato e non ho copiato", ha detto Kohnstamm.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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