La Guzzanti sfila da diva e sputa veleno sull’Italia

Bagno di folla festivaliera e fotografi scatenati a Cannes per Sabina Guzzanti in abito-sottoveste rosa ciclamino, che ha portato sulla Croisette il suo Draquila e ha colto l’occasione per aprire un nuovo capitolo dello scontro fra i cineasti italiani «militanti» e il governo in carica.
L’attrice e regista, il cui docufilm a Cannes è stato inserito nella sezione Séances Spéciales, ha iniziato la sua giornata al festival replicando direttamente a Silvio Berlusconi, che aveva consigliato a chi lo sospetta di essere un dittatore di accendere la tv e verificare che il bersaglio principale di tanti programmi è proprio lui. «Lo sanno tutti come funzionano le cose in tv in Italia - ha detto la Guzzanti -. Se lui vuole la Repubblica presidenziale è senz’altro un suo diritto, ma per averla non continui a inquinare il Parlamento con i suoi fisioterapisti e sovvertendo i principi costituzionali. Altro che, questa si chiama eversione e colpo di Stato». E dopo aver difeso Gianfranco Fini («chiunque dimostra come ha fatto lui rispetto per la costituzione merita a sua volta rispetto») ha anche ironizzato sul ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, che ha dato forfait al festival proprio per prendere distanze dal suo film (e che secondo lei non era stato invitato: «mi hanno detto di non dirlo, ma io lo dico lo stesso: per lui non c’era nessun invito a Cannes»). «Mi sono detta - ha spiegato la regista -: se sono intelligenti fanno finta di niente vedendo Draquila. Invece attaccandoci ci hanno fatto solo pubblicità gratuita. Abbiamo pensato così anche di mandare a Bondi una cassa di Champagne. Una cosa davvero strana, perché tutto gli si può dire ma non che non siano competenti in quanto a comunicazione».
Un’ironia alla quale il ministro dei Beni culturali ha risposto osservando che «la vera prova di un’eventuale pubblicità si avrà con gli incassi al botteghino». Quanto all’accusa, sempre lanciata dalla Guzzanti, di aver giudicato il suo film basandosi soltanto sulle sequenze trasmesse una settimana fa ad Annozero, il ministro ha detto: «L’ho visto, l’ho visto. Non parlo di cose che non ho visto». E ieri Bondi ha fatto gli auguri a Daniele Luchetti, unico italiano in concorso con La nostra vita, e a Michelangelo Frammartino, il cui Le quattro volte è stato inserito nella Quinzaine des Realisateurs.


Quanto all’accoglienza internazionale di Draquila, che racconta gli scandali e le illegalità che secondo la Guzzanti avrebbero segnato l’inizio della ricostruzione del capoluogo abruzzese colpita dal terremoto nell’aprile dell’anno scorso, dopo la proiezione mattutina riservata alla stampa e prima di quella serale aperta al pubblico, la regista si è detta ottimista. «Il deterioramento della democrazia - ha detto - è un argomento che interessa tutte le popolazioni delle varie democrazie occidentali».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica