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Ha subito troppi furti Pensionato costretto all’elemosina

da Mantova

Il senso di insicurezza, una moglie ammalata, la paura del futuro, più che la difficoltà contingente di tirare avanti con i pochi soldi di una pensione da operaio: c’è un mix di disagio sociale ed economico nella vicenda di Bruno Tonolli, pensionato di 57 anni, residente a Castiglione Mantovano, frazione di Roverbella, che ieri, dopo l’ennesimo furto subito nella sua abitazione e la sparizione dei pochi risparmi, si è messo a chiedere l’elemosina sulla scalinata della basilica di sant’Andrea a Mantova.
Tutta la sua vicenda umana era racchiusa nel cartello con cui invitava la gente a provare un po’ di pietà per lui. «Ho chiesto aiuto al mio Comune - aveva detto domenica -, ma mi hanno risposto di ripassare perché c’erano famiglie straniere più bisognose di me».
Il giorno dopo il suo singolare gesto, per certi versi anche strano perché non è una persona proprio alla fame, Tonolli ha ricevuto le risposte che cercava: «L’assessore ai Servizi sociali di Roverbella mi aspetta domani nel suo ufficio per aiutarmi. Tengo, però, a precisare che non ne faccio un problema di soldi e nemmeno ce l’ho con gli stranieri». A fatica, tra l’emozione e un po’ di vergogna, spiega: «Con la mia pensione e con l’aiuto di mia madre, a cui è intestata la casa dove vivo, riesco ad andare avanti seppur a fatica.

Il problema è mia moglie, ammalata: da quando poi mercoledì scorso, mentre eravamo a dormire, abbiamo ricevuto la visita dei ladri, la quarta in sette anni, è sotto shock. Ha paura ad andare in bagno, devo accompagnarla ovunque e di notte, mentre lei dorme, mi tocca star sveglio».

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