«Ha ucciso la moglie» Ergastolo confermato

La prima Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Nazareno Caporali, accusato di aver ucciso la moglie, Lorena Radice, soffocandola la notte tra il 25 e il 26 dicembre del 2006. «Io non ho ucciso mia moglie Lorena», aveva detto Caporali nelle precedenti udienze, rendendo dichiarazioni spontanee davanti ai giudici. Il collegio ha confermato la condanna emessa dalla Corte d’Assise di Monza nel gennaio 2009.
Secondo l’accusa, l’uomo, di professione broker, avrebbe soffocato la moglie con un cuscino e poi le avrebbe chiuso la testa dentro un sacchetto di plastica per simulare un suicidio. Il delitto era stato scoperto la mattina del giorno di Santo Stefano da uno dei figli della coppia che aveva allora otto anni. Il corpo della donna giaceva sul letto della sua camera, nella casa di Monza, dove Caporali e Radice abitavano con i loro due bambini.

Durante la notte, per ammissione dello stesso imputato, i due avevano avuto un lungo e violento litigio a proposito dei difficili rapporti tra l’uomo e la famiglia di lei.«Soddisfazione» per la sentenza è stata espressa dall’avvocato Luigi Bruno Peronetti, legale di parte civile che rappresenta i genitori della donna uccisa.

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