«Hanno vinto le correnti ma il tempo ci aiuterà»

Giulio Gallera, capogruppo del Pdl con tanto di portavoce. Vi chiamano già i due carabinieri...
«Adesso era importante uscire dallo stallo, creato da ragionamenti e fattori esterni».
Ma dopo 5 anni da capogruppo, non le starà stretto il ticket con Masseroli?
«Ho accettato di proseguire l’incarico e traghettare il gruppo in attesa che decantino le tensioni accumulate in questi giorni. Bisogna ritrovare coesione nel gruppo ed emergerà col lavoro quotidiano in aula. Ognuno troverà la giusta dimensione e il ruolo più idoneo».
Dopo la batosta elettorale, per ora è stato più acceso lo scontro tra voi per la poltrona che contro Pisapia.
«Arriviamo da una sconfitta ed è positivo che ci siano tante persone fortemente motivate, che hanno voglia di incalzare la maggioranza ricoprendo un ruolo in prima linea».
Che caratteristiche deve avere un capogruppo?
«Deve tenere insieme la squadra, motivarla, saper canalizzare la voglia di fare di tutti. E deve godere di un ampio consenso del gruppo, non basta il gradimento di una maggioranza risicata, specie quando si sta all’opposizione».
S riferisce a Masseroli, che ha chiesto la conta dei voti e se ha avuti 4?
«Nessun candidato è riuscito ad avere il consenso ampio e il coordinamento cittadino è giunto al ticket».
Veramente alcuni hanno sostenuto che 4 voti e 6 astenuti erano sufficienti. Non è così?
«Il capogruppo deve riscuotere consenso e fiducia, non partire con uno “di minoranza“ e col gruppo spaccato».
Quanto durerà il ticket?
«Oggi ovviamente non si può far crescere il consenso che non c’era due giorni fa. Il gruppo deve lavorare, conoscersi, ci vorrà tempo. Misureremo sul campo le capacità di fare di ognuno».
Qualcuno ha parlato di minacce, pressing di ministri. É vero?
«Dico solo che nei giorni scorsi hanno prevalso giudizi dovuti all’appartenenza a una corrente o a conoscenze superficiale. Con l’affiatamento e il tempo troveremo il capogruppo più idoneo, supereremo le pressioni dall’esterno, magari scopriamo che è tra le new entry. Per la prima volta il Pdl che è nato a Milano deve fare l’opposizione, siamo una parte rilevante della classe dirigente e noi 11 dobbiamo essere uniti per riconquistare Milano, si vince se si rema uniti».
Non è stato leggero con Masseroli, ha ventilato anche il conflitto di interessi: da assessore ha firmato il Pgt.
«Lo stimo e se è il papà del Pgt io sono lo zio, l’ho aiutato con lealtà a raggiungere il risultato anche contro lo scetticismo di tanti colleghi.

Ma verificheremo in aula nei prossimi mesi anche come si pone nei confronti di certi temi. Servirà a creare una valutazione complessiva. Oggi ogni nostra divisione rafforza Pisapia, dedichiamo le energia a fargli opposizione».

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