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Harrington sbanca anche New York

Remesy ancora re dell’Open di Francia

Mario Camicia

Padraig Harrington, trentaquattrenne campione irlandese, dopo una sfilza di secondi posti e finalmente al suo primo successo sul tour americano nel mese di marzo in occasione dell’Honda Classic, sembra ora averci preso gusto. Il giocatore di Dublino ha ora fatto suo anche il Barclays Classic in quel di Harrison nello Stato di New York. Dopo essersi ritrovato sulle ultime 18 buche con tre colpi di ritardo da Jim Furyk - campione Open degli Stati Uniti nel 2003 - Padraig riusciva nel finale ad approfittare di alcuni errori dell’avversario e a riportarsi in parità. Tutto veniva giocato sull’ultima buca dove Furyk trovava bravamente la via del birdie ma un fantastico ed ispirato Harrington imbucava un chilometrico putt da oltre 20 metri per l’eagle e strappava così all’avversario il suo secondo successo sul Pga Tour. Con la vittoria nel Barclays, sul percorso del Westchester Country Club, il giocatore europeo di Ryder Cup è divenuto il sesto plurivincitore quest’anno sul Tour americano. La prima moneta di un milione e 35mila dollari ha portato le sue vincite a superare i due milioni di dollari grazie ai quali è salito ora al nono posto nella money-list statunitense. Per Furyk, che non vinceva dal Buick Classic del 2003, la delusione di non essere tornato a quel successo che ormai aspetta da tempo dopo un periodo di inattività per problemi ad un polso accusati ad inizio stagione 2004. Al terzo posto distaccati di cinque colpi Brian Gay, Kenny Perry e Brad Faxon. Vijai Singh, partito in quinta posizione per le ultime 18 buche, è terminato settimo complice un giro in 73 colpi.
Anche il francese Jean Francois Remesy sembra averci preso gusto a vincere l’Open di Francia. Il campione uscente si è ripetuto infatti nell’impresa sul percorso del National a Parigi. È stato un Open tutto francese con duello finale tra Remesy e Jean Van de Velde tornato ad essere competitivo dopo un paio di anni di problemi fisici. Ma Van de Velde se ha superato gli acciacchi non ha però ancora superato il complesso di Carnoustie, quello che lo vide buttare in acqua la vittoria nell’Open Championship 1999 diventata ormai famosa. Domenica al National nel testa a testa finale, dapprima Remesy apriva la porta all’avversario con un bogey alla 17 che dava un colpo di vantaggio a Van de Velde; poi la «solita 18» di Jean che metteva palla in acqua e pur non ripetendo il dramma di Carnoustie doveva riconcedere il colpo al connazionale, tornando in parità. Era dunque spareggio tra il tripudio di un pubblico francese alle stelle nel vedere due giocatori di casa contendersi il titolo più antico di Europa.
Si tornava alla 18 e stavolta dopo due buoni drive, entrambi i giocatori mandavano palla in acqua con il secondo colpo ma mentre Remesy con calma metteva palla in green - con il quarto colpo - Van de Velde terminava in bunker e non c’era più storia.


Terzo a tre colpi il danese Soren Hansen mentre il migliore degli italiani è stato Francesco Molinari, ventiseiesimo malgrado un giro finale in 75 colpi, quattro sopra il par; trentunesimo Alessandro Tadini e settantatreesimo Costantino Rocca che su questo stesso campo si laureò campione di Francia nel 1993.

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