Henriquet il sindaco dell’amore

C’è chi lo vuole giovane e chi lo vuole maturo, chi lo vuole donna e chi lo vuole maschio, c’è chi lo vuole banchiere e chi lo vuole attento alle necessità dei quartieri popolari, c’è chi lo vuole bruno, c’è chi lo vuole biondo e c’è chi lo vuole Biondi, c’è chi lo vuole azzurro e chi lo vuole arancione.
Nel centrodestra si susseguono gli identikit del possibile candidato sindaco per le amministrative della prossima primavera. Ma, in mezzo a tutti questi identikit, non c’è nemmeno l’ombra del candidato vero. E questo è un problema perchè, se si vuole almeno iniziare a combattere una battaglia che oggi sembra quasi impossibile, bisogna iniziare a farla per tempo.
Si dirà: nemmeno dall’altra parte c’è ancora il candidato. Si sa solo che non sarà Pericu, perchè ha già fatto due mandati. Ma chiunque sia il candidato del centrosinistra, parte avvantaggiato. Basta vedere i risultati di tutte le ultime tornate elettorali in città per rendersene conto. Quindi, che sia Marta Vincenzi, o Mario Margini, o Stefano Zara, o un candidato a sorpresa, rischia di vincere comunque.
A meno che. A meno che il centrodestra ci creda davvero. E che scelga subito un candidato. Un candidato che deve essere fortissimo: se dall’altra parte c’è SuperMarta, tanto per dire, qua deve esserci direttamente SuperMan. Il problema è che, a Genova, trovare SuperMan è un po’ difficile. Trovare poi SuperMan che voglia candidarsi con il centrodestra è ancor più difficile.
Però, a ben guardare, qualcuno che un po’ somiglia a SuperMan c’è. Ed è il professor Franco Henriquet. Oddio, quando parla più che il Superman del fumetto sembra Clark Kent, il giornalista imbranato quando non si trasforma in supereroe. Timido, timidissimo. Che abbassa lo sguardo e arrossisce quando parla. Talmente perbene e buono d’animo da sembrare a tratti quasi ingenuo. Talmente perbene e buono d’animo da essere completamente impolitico. Eppure, SuperMan è lui.
A questo punto, già sappiamo quale sarà l’obiezione. Henriquet anni fa si è candidato alle regionali e non è stato eletto: «Non ha raccolto nemmeno il numero di preferenze necessarie per entrare in Sala Verde, come può pensare di fare il sindaco?». Domanda lecita, ma malposta.
Henriquet non è un uomo da preferenze. O, quantomeno, non è un uomo da mettere in gara con altri che sono macchine da preferenze, come quelli che ha affrontato allora nella lista azzurra. Ha sfiorato la politica della sinistra più estrema e si è avvicinato alla Casa delle libertà. Ma il papà dell’associazione Gigi Ghirotti, essendo SuperMan, vola sopra questa roba. Lui mette in campo la bontà, l’amore, la dolcezza. La sua lotta solitaria per una vita dignitosa per i malati terminali o quella per chi vive nei polmoni d’acciaio, sono battaglie disinteressate e pulitissime, senza richiedere nulla in cambio.


Ecco, proprio perchè pensiamo che l’amore non sia nè di destra, nè di sinistra e proprio perchè pensiamo che l’amore possa superare ogni barriera politica, crediamo che quello di Franco Henriquet sia il nome giusto per lo schieramento di centrodestra.
Da un lato, un politico o un burocrate di partito, magari bravissimo. Ma dall’altro l’amore. E vediamo chi vince.

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