Hera-Acea, le carte di Cofferati

da Milano

Un vertice «esplorativo», segreto (o meglio, quasi), al punto che un top manager del gruppo ligure piemontese Iride ha sostenuto che non c’è mai stata neppure una telefonata con la bolognese Hera, e al punto che le pagine locali di alcuni quotidiani due settimane fa (tranne uno) avevano scritto che si era svolto a Torino, mentre fonti bene informate ora sostengono che si è tenuto a Milano. Ma qualcosa si è mosso a livello manageriale tra i due gruppi e una nota di Hera parla di incontro «non negoziale». Per il momento, comunque, i vertici delle società restano in attesa di un via libera a eventuali trattative che si fa attendere per le note divisioni all’interno dell’azionariato di Hera. Senza dimenticare l’obiettivo politico che spinge il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, verso un’alleanza con quello di Roma, Walter Veltroni. Anche se ieri Marco Causi, assessore al Bilancio di Roma, ha affermato che «non è la politica a decidere, ma si decide su basi industriali. Le belle operazioni - ha aggiunto Causi - si fanno quando c’è convenienza industriale».

E a questo proposito, tra i tanti studi e proposte di potenziali advisor (numerosi contrari ad Acea), il Giornale è venuto in possesso del rapporto (commissionato da Cofferati) di una società milanese di consulenza nel settore dell’energia che sostiene che è preferibile un’alleanza con Acea: «L’aggregazione di Hera con Iride porterebbe a una leggera riduzione del livello di Ebitda, mentre sul lato finanziario presenterebbe valori solo in parte allineati a quelli previsti dal piano industriale di Hera - afferma lo studio - l’aggregazione con Acea consentirebbe a Hera di incrementare in maniera sostanziale l’Ebitda margin e mantenere dal lato finanziario gli obiettivi prefissati». Insomma, l’asse Bologna-Roma è prima di tutto politico, ma Cofferati non ha dimenticato di trovare le sue pezze d’appoggio sul lato tecnico.

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