Herrewege interpreta il Requiem

Per anni è stato in bilico fra arte e scienza, cioè musica e psichiatria. Così, in attesa di schiarirsi le idee, ha preferito ottimizzare i tempi percorrendo entrambe le strade. Quindi pomeriggio in università e mattino in Conservatorio.
Nel frattempo, in quella città-gioiello delle Fiandre che è Ghent, Philippe Herrewege fondava il Collegium Vocale, un coro subito adocchiato e, quindi, adottato da mostri sacri della musica antica come Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt. Nascevano le prime collaborazioni importanti che fornivano il trampolino di lancio a Philippe Herreweghe, ora direttore di complessi sinfonici e non, ancora innamorato della musica antica, ma capace di spingersi fino al Novecento.
Dopo il Collegium, Herreweghe ha fondato altre compagini, tra cui l’Orchestre des Champs-Elysées concepita proprio per scandagliare il repertorio romantico e pre-romantico su strumenti originali. Con questa orchestra, un tempo residente al Théâtre des Champs-Élysées e al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, Herreweghe sarà stasera in Conservatorio (ore 20.30), ospite della Società del Quartetto assieme al soprano Sine Bundgaard e al basso Markus Werba. In programma, Totenfeier di Mahler e Requiem tedesco di Brahms.
Requiem eseguito per la prima volta (nella sua interezza) il giorno del Venerdì Santo del 1868 nel Duomo di Brema. Anche se in realtà non è una chiesa, ma la sala da concerto il luogo deputato all’esecuzione del Requiem brahmsiano. Perché non è un lavoro liturgico, è laico: i passi dell’Antico e Nuovo Testamento, liberamente scelti dall’autore, offrono lo spunto per una meditazione sull’estremo destino dell’uomo senza dogmi o verità di fede e senza terribilità di Dies Irae.
C’è un bisogno di consolazione che è l’unico approdo possibile. Una privata meditazione e tale la intende Herreweghe, almeno in un disco del 1996 (sempre alla testa dell’ensemble parigino).


Terribilità che si avvertono invece in Totenfeier (Rito funebre), poema sinfonico di Mahler con cui apre la serata. Senso del tremendo chiaro da subito: dal furioso tremolo d’apertura che poi si getta nelle oscurità di violoncelli e contrabbassi.
Collegium Vocale Ghent
Conservatorio
stasera, ore 20.30
tel. 02-76005500

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