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Hillary, dopo le lacrime le confessioni sulla Lewinsky

L’ex first lady in un talk show parla da moglie tradita. Repubblicani senza un leader

Hillary, dopo le lacrime  
le confessioni  sulla Lewinsky

Una decina di giorni fa le lacrime, oggi le confessioni di ex moglie tradita e tante chiacchiere sulla propria vita familiare, sul futuro del proprio consorte, continui riferimenti a programmi tv molto popolari, come se fosse una donna qualunque; come se davvero il suo cuore sgorgasse di umanità. È il paradosso di queste primarie: per riuscire a battere Barack Obama nella corsa alla nomination democratica Hillary Clinton deve rinnegare se stessa. Non basta essere intelligenti, preparati, ambiziosi ed esperti, se non si è al contempo empatici. Occorre saper piacere non tanto alla gente che piace, ma a quella qualunque, al cittadino medio, quello che passa ore incollato alla tv. E dunque il candidato deve fingere di essere sincero, semplice, disinteressato. Una tortura per una donna come l'ex first lady, che alcuni considerano addirittura perfida, ma che per la maggior parte degli americani è fredda, calcolatrice, cinica e francamente antipatica.

L'operazione «mi rifaccio un'immagine» è ineludibile e ieri è entrata nella fase due. Proscenio: uno dei talk show più popolari d'America, condotto dall'ex modella nera Tyra Banks, registrato ieri andrà in onda venerdì. Come quando si era commossa bevendo una tazza di caffè con un gruppo di elettrici, Hillary si è dimostrata un'eccellente attrice. Piatto forte, il decennale dello scandalo legato al nome di Monica Lewinsky, l'ex stagista della Casa Bianca che ebbe una relazione con l'allora presidente Bill Clinton. Della serie: i tormenti di una moglie tradita. «Devo ammetterlo: in quei momenti ti senti imbarazzata, depressa, arrabbiata. Provi tante sensazioni sgradevoli - racconta l'ex first lady - ma ho imparato che non bisogna prendere decisioni quando si è così turbata».

Saggia Hillary, che così continua: «Devi essere sincero con te stesso, perché ogni storia d'amore è diversa dalle altre. Devi fare quel che è giusto per te e che potrebbe non corrispondere con quel che pensano gli altri». E oggi lei non ha dubbi, ha fatto la cosa giusta perdonando la scappatella di suo marito e restando al suo fianco. «Non ho mai dubitato dell'amore di Bill, né messo in discussione il mio impegno nei confronti di mia figlia e della mia famiglia». Esemplare.

La conduttrice le chiede se, dovendo partecipare a un reality, preferirebbe concorrere in quello per modelle, per cantanti o per ballerine. E la Clinton, che probabilmente un reality non l'ha mai visto, risponde: «Nei miei sogni quello per modelle, ma in realtà considerati i miei modesti talenti preferirei danzare, mica vorrà farmi cantare?». Umile e consapevole dei propri limiti. Talvolta anche un po' triste «perché quando vivi alla Casa Bianca spesso provi malinconia, ti senti isolato, tagliato fuori dal resto del Paese». Il messaggio è chiaro: se potesse preferirebbe vivere come gli altri americani, ma lei, poverina, ha deciso di sacrificarsi, per il bene del Paese e per «poter dare ai giovani americani le stesse opportunità che io ho avuto». Ipocrita ma efficace.

Quanto a Bill, che le americane continuano a considerare il presidente più sexy degli ultimi 30 anni, che ruolo avrebbe se Hillary venisse davvero eletta alla Casa Bianca? Come lo si dovrebbe chiamare? «Qualcuno ha suggerito First Mate (ovvero primo marito), ma attendo altre proposte - afferma sorniona -.

Io continuerò a chiamarlo Bill».

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