Islamabad - E' domani il giorno della salvezza. I due alpinisti italiani ancora bloccati sul Nanga Parbat hanno contattato la base dei soccorsi a Bergamo e hanno concordato per domani il recupero in elicottero attorno ai 6mila metri, confidando nelle previsioni meteo che annunciano una schiarita nel primo pomeriggio
La telefonata "Simon ha un po’ di mal di testa, anche se è normale in queste condizioni", ha detto al telefono Nones ad Agostino Da Polenza. "Domani mattina se è bel tempo pensavamo di anticipare un po’ la partenza rispetto a oggi e cercheremo di arrivare al pianoro a 6mila metri". I due alpinisti sono a corto di attrezzatura. "Abbiamo soltanto due viti da ghiaccio e due chiodi da ghiaccio. Cerchiamo di evitare il più possibile di fare delle calate a scendere perché ci è rimasta solo questa attrezzatura, e dobbiamo cercare soprattutto di risparmiarla. Ci assicuriamo, ma poi recuperiamo tutto: dobbiamo anche andare in giù e ci sono dei punti da fare e insomma non è così facile", ha spiegato Nones. Nel frattempo - riferisce il sito - al campo base della Rakhiot si sta predisponendo tutto per il recupero. "L’elicottero arriverà qui domattina e sarà pronto e operativo per qualsiasi ora", racconta Maurizio Gallo.
Ancora maltempo Notte di tormenta. Ma la mattina ha portato il sereno sul Nanga Parbat. Le schiarite potrebbero aver consentito a Walter Nones e Simon Kehrer di iniziare la discesa lungo la via Buhl. "C’è stata una schiarita, qualche ora fa. Gnaro è partito con i due portatori verso il ghiacciaio. Stiamo cercando di scorgere Walter e Simon". Sono queste le ultime informazioni fornite da Maurizio Gallo, l’alpinista italiano della missione di soccorso che si trova al campo base avanzato a circa 5mila metri assieme a Silvio (Gnaro) Mondinelli. Quest’ultimo ha lasciato questa mattina il campo per salire di quota e cercare una visuale migliore per localizzare i due alpinisti in discesa, che ieri erano rimasti bloccati a quota 7mila metri dal brutto tempo.
La discesa Simon Kehrer e Walter Nones "sono riusciti a scendere di circa 400 metri rispetto alla posizione di ieri, passando da 7.000 metri a 6.600 metri". Ne dà notizia il comando generale dell’arma dei carabinieri, che ha contattato Agostino Da Polenza, fondatore e direttore del comitato "Everest K2-Cnr". I due alpinisti "hanno dovuto interrompere la discesa a causa delle avverse condizioni meteorologiche, con nubi molto intense, e hanno montato nuovamente la tenda dove trascorreranno la parte rimanente della giornata e la notte, in attesa di una schiarita". Nones e Kehrer "hanno comunicato con il campo base, con Da Polenza, che ha consigliato loro di rimanere in tenda, e con le rispettive famiglie". Una volta raggiunta la quota di 6.000 metri, i due alpinisti potranno essere recuperati da un elicottero di soccorso.
La nebbia "Siamo a 6.600 metri, c'è di nuovo la nebbia, dobbiamo fermarci di nuovo". Sono queste le parole di Walter Nones che poco prima delle 10 si è messo di nuovo in contatto con Da Polenza. Lui e Simon Kehrer, grazie alla schiarita di questa mattina, sono riusciti a scendere di circa quattrocento metri, ma ora sono di nuovo bloccati per il maltempo e la scarsa visibilità. E la situazione, dopo nove giorni e otto notti in parete, comincia ad essere delicata. "Siamo su per la normale di Buhl - ha detto Nones - ma c`è un nebbione, non so esattamente. Credo a 6.600 metri. Siamo venuti giù sulla cresta finché potevamo poi abbiamo dovuto fermarci perché non si vedeva niente.
Adesso qui ci sarà la forcella dove dobbiamo girar giù, ma non vediamo niente, non possiamo proseguire". Nel frattempo, Silvio «Gnaro» Mondinelli sta rientrando al campo base dove ha iniziato a piovere a dirotto. La preoccupazione, adesso, è proprio l'evoluzione del meteo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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