Brescia - La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Mohamed Saleem, il padre di Hina, la ragazza pachistana uccisa l’11 agosto 2006. Ha invece ridotto da 30 a 17 anni la pena per i due cognati della vittima, considerati complici nell’omicidio. Come al termine del processo di primo grado, la madre di Hina, ha accolto con urla di disperazione la conferma della condanna del marito. E si è rifiutata di lasciare il palazzo di giustizia.
Il padre: "Le volevo bene" Il padre di Hina Saleem, prima che la corte d’assise d’appello di Brescia si ritirasse per la sentenza, ha rilasciato una breve dichiarazione spontanea.
"Volevo bene a Hina", ha detto il genitore della ragazza condannato a 30 anni per il delitto insieme a due generi. Anche uno di loro ha chiesto di poter parlare e, a quanto si è appreso avrebbe detto: "Non ho partecipato al delitto, ero in un’altra stanza, lo giuro su Gesù Cristo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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