«Gli ho bloccato la strada e gli ho detto: fermo!»

Il papà della vittima: «Soltanto un passante ha avuto tanto coraggio. Vorrei incontrarlo... ma non perdono certo tutti gli altri»

«Gli ho bloccato la strada e gli ho detto: fermo!»

(...) che ha fermato l’assassino di nostra figlia nonostante fosse armato di coltello, consegnandolo nelle mani della polizia. Riguardo gli altri, non perdono nessuno: né Delfino, né coloro che hanno sbagliato a far giustizia e che dovranno per questo pagarla». La ragazza è stata uccisa da quaranta coltellate in mezzo alla strda. E da lì passava l’autotrasportatore. «Mi trovato in auto in via Volta, quando ho visto un assembramento di persone sul marciapiede - racconta -. Tra alcuni motorini ho visto il corpo di una donna stesa a terra e ho visto questa persona fuggire in direzione mare». A quel punto Sandro ha inseguito l’assassino in auto per alcune centinaia di metri prima di acciuffarlo. Da via Volta, l’assassino ha imboccato la centralissima corso Garibaldi e poi via Fratti, una traversa. L’inseguitore, invece, non potendo percorrere corso Garibaldi, strada a senso unico, è sceso per via XX Settembre, quindi ha imboccato via Fratti trovandosi faccia a faccia con Delfino. Strada facendo ha chiamato il 113, poi è sceso dall’auto e lo ha bloccato.
A distanza di due settimane, dunque, non si placano le accuse della famiglia Multari contro i giudici, accusati di non aver incarcerato Delfino quando su di lui c’erano pesanti sospetti dopo il brutale assassinio di Luciana Biggi, sgozzata nei vicoli del centro storico di Genova nell’aprile del 2006 e contro le forze dell’ordine che non avrebbero preso seriamente in considerazione i due esposti presentati da Antonietta contro l’ex fidanzato. «Abbiamo ascoltato questo signore al telefono e diciamo pubblicamente che vogliamo incontrarlo per un ringraziamento - ha aggiunto il padre della vittima -. Resta il fatto che chi ha sbagliato deve pagare. Con il mio avvocato, Marco Bosio, sto valutando se ci siano gli estremi per qualche denuncia». Nei confronti di Delfino la mamma di Maria Antonietta, Rosa, ha parole dure. «Perdonarlo? Perdonare un mostro? Soltanto Dio può essere capace di un simile gesto».

Il dolore della mamma di Maria Antonietta ha trovato sfogo anche sulle pagine del settimanale Donna Moderna, dove la donna fa una richiesta. «Ringrazio lo sconosciuto che ha lasciato un bigliettino sul luogo del delitto - racconta -. Dice che gli è morta tra le braccia. Vorrei tanto sapere chi è».

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