"Ho convinto i miei colleghi che questa idea è ge-nia-le"

Milano «Una premessa, la gente aspetta con impazienza il piano casa che è un’idea geniale, ge-nia-le».
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ci convinca...
«Primo, rimette in moto un settore come l’edilizia che ha alta intensità di manodopera, con i capitali di privati e non pubblici. E, poi, rimette in moto l’economia: gli italiani, popolo di risparmiatori, che tengono alla loro casa più di ogni cosa, infatti, sono pronti a mettere i loro soldi in un’abitazione più bella, più ecologica e pure più confortevole».
Dunque, un’idea geniale e anticrisi? Ma come la mettiamo con il rischio cementificazione?
«Cementificazione? Speculazione perché non si costruiranno mostri di cemento. Stiamo parlando di voler sostituire case vecchie, obsolete e inadeguate con case nuove. Tutto qui, con anche un premio del 30 per cento. Non ci sono sommatorie con il 20 per cento del vicino, niente di tutto questo: 20 per cento a testa... ».
Eppure, ...
«Un attimo, ancora sulla cementificazione. Proprio Silvio Berlusconi l’ha esclusa nell’incontro che ho avuto con il premier e insieme a Gianni Letta e Vasco Errani sul viaggio inaugurale del Freccia Rossa da Milano a Roma. E, davvero, come si può credere che un presidente di Regione voglia squarciare il suo territorio?».
Eppure, alla Conferenza Stato-Regioni molti presidenti di Regione non erano così convinti.
«Prima della Conferenza eravamo sulla soglia di uno scontro istituzionale mentre al termine anche i miei colleghi presidenti di centrosinistra si sono resi conto dell’utilità del piano casa. Si è ritrovato quello spirito di collaborazione, quello scatto di responsabilità che, giusto per capirci, ci aveva portato il 19 febbraio a firmare il grande accordo Stato-Regioni sugli ammortizzatori sociali. Vuol sapere qual è stata la differenza tra il prima e il dopo? Che il presidente del Consiglio ha potuto esplicitare il suo pensiero in materia, il fatto che il provvedimento riguarda case mono e bifamiliari e non i condomini e, quindi, ciò che deve essere abbattuto e ricostruito».
Alla Conferenza Stato Regioni hanno vinto quindi quest’ultime grazie al galeotto viaggio di Formigoni con il premier sul Freccia Rossa a 300 all’ora?
«È vero, ho mediato lavorando con il governo e con i miei colleghi presidenti di Regioni. Che dicevo? Ma che avevamo tra le mani un provvedimento geniale, un’occasione da non perdere. Risultato? Il governo ha accettato di ritirare un decreto che, riguardando materie di competenza regionale, avrebbe sollevato discussioni e conflitti. Le Regioni hanno quindi acconsentito a sedersi al tavolo con l’obiettivo di raggiungere un accordo in tempi rapidi».
Vuole dire che i tecnici sono già al lavoro?
«Martedì è tutto pronto. Entro sei giorni saranno individuati i provvedimenti che dovranno essere assunti dal governo e quelli che, invece, spetteranno alle Regioni».
Come si diversificano i provvedimenti?
«Il modello è nell’ottica di un intervento certamente su scala nazionale ma che rispetti e valorizzi le differenza tra territori e tra città, aiutando la ripresa dell’edilizia con l’intento di costruire edifici più belli, più moderni ed eco-compatibili. E, attenzione, semplificando le norme nel rispetto delle competenze».
Altrimenti detto: le prerogative regionali non sono a rischio, anzi le Regioni diventano il capofila anche di questa partita.
«Esattamente. La bozza del decreto legge del governo è stata abbandonata. È partito il tavolo tecnico-politico e le leggi le fanno le Regioni oltreché lo Stato. Si è trovata la via stretta che consente di salvare una cosa e l’altra».
Berlusconi alla Conferenza Stato Regioni ha comunque già dato i numeri dell’intervento...
«Ha parlato di un 50 per cento di edifici interessati dal piano casa. Mi sembra un numero un po’ azzardato.

Certo è che tutti i livelli di governo - statale, regionale e comunale - ragionano insieme per attivare uno strumento che va nella direzione gradita dai cittadini e che immette ingenti risorse dei privati affiancandoli ai soldi pubblici già stanziati contro la crisi».

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