"Ho smembrato la storia con sadica soddisfazione"

L'autore de La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano: "Non ho mai voluto fare da garante del mio libro". E sul risultato: "La vicenda è rinata in una seconda esistenza"

"Ho smembrato la storia con sadica soddisfazione"

Al festival di Venezia l’accoglienza è stata tiepida ma La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, lungometraggio tratto dall’omonimo bestseller di Paolo Giordano (lo scrittore è anche co-sceneggiatore del film) pubblicato da Mondadori, è sbarcato nelle sale cinematografiche venerdì scorso e ha incassato 900mila euro in soli tre giorni.

Paolo Giordano, come si spiega questo ennesimo successo?
«Per tentare di rendermelo comprensibile ribalto il mio punto di vista personale e mi immedesimo in un mio lettore. Supponendo che il libro mi sia piaciuto, io andrei a vedere anche il film, senza mettere troppe barriere o pregiudizi tra quello che ho letto e quello che vedrò».

Lei ha partecipato alla stesura della sceneggiatura. Cosa provava in quei momenti, vedendo il suo bestseller trasformarsi in qualcosa di diverso?
«Sentivo una certa sadica e dissacrante soddisfazione nello smembrare il libro, che per me aveva già avuto una vita abbastanza lunga. È stato liberatorio, insomma. Con Saverio Costanzo abbiamo scelto di essere, fin dall'inizio, davvero liberi rispetto al romanzo. Da parte mia, cercavo di seguire con la massima autonomia le inclinazioni del regista. Non ero certo lì nel ruolo di garante del libro: non mi è mai interessato, non l’ho mai voluto».

Nessuna «sensazione di tradimento», dunque?
«A un certo punto della sceneggiatura ci siamo accorti di esserci allontanati molto, anche tecnicamente, dal romanzo, ma poi abbiamo recuperato quasi tutti gli aspetti che vi erano presenti. A volte le immagini che io avevo in testa scrivendo erano diverse da quelle del regista, ma alla fine sono contento del risultato: di questa che mi sembra una seconda vita del libro. Anzi: della storia. Dire del libro è troppo commercial oriented e non è cosa che mi appassioni».

Libro che, tra l’altro, ha ripreso a veleggiare in classifica.


«A luglio è uscita la versione tascabile ed è andata bene immediatamente, pur essendo quella con copertina rigida ancora nelle prime venti posizioni dalla narrativa italiana. Ma questa recentissima fiammata in classifica è certo dovuta al film, sì».

Prossimo progetto?
«Ah, è in là nel tempo, molto to be addressed, come si dice. Quando accadrà, sarà comunque un libro».

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