«Ho visto le foto scandalo: solo ospiti con il pigiama»

MilanoIl quesito che appassiona gli italiani è scontato: perché chiedere a razzo il sequestro delle foto scattate a Villa Certosa?
«No, guardi - replica Niccolò Ghedini, l’avvocato di Berlusconi -, io le rispondo con un’altra domanda: è possibile che il presidente del Consiglio e i suoi ospiti non abbiano un minimo di privacy? Se è così, mettiamo pure una telecamera anche in bagno, pure a Vila Certosa, e così avremo il premier al Grande Fratello».
Sorride Ghedini, poi finalmente torna al punto di partenza: «In quelle foto, per quello che ho visto, non c’è nulla, ma proprio nulla di compromettente».
Quanti scatti ha visionato?
«Cinquanta o sessanta».
E quanti sarebbero in tutto?
«Non so. Zappadu prima ha detto che erano settecento, oggi parla di quattrocento circa. Non saprei».
Ma cosa c’è in quelle immagini?
«Dunque. Si vedono alcuni ospiti che camminano nel parco».
Poi?
«C’è il premier che guida la minicar».
Ancora?
«C’è un uomo che esce all’aperto, credo sulla terrazza della sua villetta. È nudo. Mi dicono sia l’ex premier ceco Topolanek, ma non lo so perché il volto è criptato. S’intravede un girello, o come si chiama, per bambini molto piccoli».
Le ragazze in topless?
«Confermo. Ci sono, mi par di ricordare, due giovani che fanno la doccia in topless. Altre foto, realizzate con obiettivi potenti, entrano addirittura dentro le ville».
E che cosa mostrano?
«Ragazzi in pigiama. Ragazze in camicia da notte».
Baby doll?
«Macché, la classica camicia da notte».
Tutto qua?
«Tutto qua».
Scene imbarazzanti?
«Zero».
Minorenni?
«I volti sono tutti o quasi criptati. Certo, non ci sono bambine, ma io non sono in grado di valutare l’età esatta di queste ragazze».
Noemi?
«Idem come sopra. E comunque, anche se ci fosse, non capisco dove sarebbe il problema».
Scusi, ma com’è che, fra tanti volti oscurati, si scorge Apicella?
«Qui non siamo all’interno di Villa Certosa, ma all’aeroporto di Olbia. Apicella sale, o scende non so bene, da un aereo. È lui: siamo a maggio-giugno 2008, in concomitanza con la visita di Topolanek».
Topolanek, ancora lui.
«Mi perdoni, ma le sembra decente che il premier di una nazione europea venga fotografato nudo e che tutte queste foto, scattate frugando dentro i confini di Villa Certosa, vengano proposte a un milione e mezzo di euro?».
Ma perché chiedere il sequestro se sono scatti, come dire?, innocenti?
«La situazione era antigiuridica».
Antigiuridica? Che vuol dire?
«Il signor Zappadu, oltre ad aver violato l’intimità di Villa Certosa, stava confezionando una truffa o un’estorsione. O qualcosa del genere. Infatti ai giornalisti di Panorama lui aveva mostrato uno schema di contratto con il settimanale Gente già pronto, in cui si indicava un compenso astronomico: un milione e mezzo di euro. Ma la direttrice di Gente ha detto che non c’era alcuna trattativa, alcun contratto, alcun compenso. Anzi, a lei quelle foto non interessavano».
Quegli scatti usciranno all’estero?
«E perché? Se c’è reato, c’è qui in Italia e fuori dai confini».
Se è così, non potevate lasciar correre, invece di accendere la curiosità del Paese con il pressing sul Garante a sulla Procura di Roma?
«No, è una questione di principio. Quando Zappadu, sempre lui, ha dato a Oggi le famose foto del Cavaliere con le cinque ragazze sulle ginocchia, abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro, ma dopo la loro pubblicazione».
Sicuro che non ci sia altro?
«No, solo la fantasia del fotografo. In un’immagine si vede Berlusconi che firma un foglio. Lui dice che sarebbe l’avviso di garanzia per la vicenda Saccà. Ora, fui io ad andare a ritirare quell’atto, proprio per evitare ogni clamore. Almeno, non s’inventi le didascalie».
Un’ultima questione: la presenza di Apicella e di altri soggetti non istituzionali su quei velivoli, non configura il peculato?
«L’importante è che su quegli aerei ci fosse anche il premier. Apicella aveva semplicemente preso un passaggio, sfruttando i viaggi del premier.

Invece devo dire che tutte le volte che organizza le serate o gli eventi a Villa Certosa, Berlusconi, com’è giusto che sia, paga tutto di tasca propria».
Di Pietro parla di lodo Apicella per “liberalizzar” questi voli.
«Sciocchezze: Rutelli e Mastella sono stati prosciolti con la vecchia legge».

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