Se volete conoscere la bestialità di un uomo, dovete stanarlo in condominio. È lì che dà il peggio di sé.
Finora non avevo mai partecipato a una riunione di condominio, l’avevo scampata tra deleghe e fughe. Sapevo di riunioni condominiali in cui si azzannavano: ogni amministratore è sospettato come mariuolo e i condomini si dividono in lagnosi, morosi, rognosi e minacciosi.
Ma cambiando casa, ho appreso la triste notizia che le riunioni del palazzo si facevano di solito da me e dunque non ho potuto darmi alla latitanza. Così ho debuttato nel surreale conclave.
Tutto, dalle lampadine all'immondizia, è materia di conflitto, e io sono fortu nato perché vivo in un condominio piccolo e civile. Mi vergogno a dirlo, ma sono stato acclamato presidente, pur ignaro di tutto; o forse proprio per questo. Una carriera fulminante.
Di solito, nei condomini come nei gialli di Agatha Christie, ci sono sempre la Vittima e l’Assassino e l’amministratore fa Poirot. Da noi c’erano più vittime di pagamenti impropri, danni e molestie, e c’era l’assassino, che non paga da anni, procura rumori e danni. C’è la paninoteca di sotto che consuma fiumi d’acqua ma non paga, e il condominio deve pagare anche quella, altrimenti tagliano l’acqua a tutti.
Ho provato a proporre di separare i contatori, ma nei condomini la logica non vale, prevale il fato.
È impossibile, dobbiamo pagare noi, e versare pure il doppio per «il fondo morosi». Sono uscito allucinato e turpe, con i canini più aguzzi, invocando i tecnici, il golpe, il terrore.Homo condomini lupus.
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