Hospice all’avanguardia all’Istituto di via Venezian

È stato inaugurato ieri dal governatore Roberto Formigoni, presente il Vescovo Ausiliare della Diocesi di Milano monsignor Erminio De Scalzi, l’Hospice (ovvero, uno spazio di cura specifico per i malati terminali) intitolato a Virgilio Floriani, che va ad arricchire la dotazione scientifica e sanitaria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Formigoni si è soffermato sul significato che le cure rivestono quando si va al di là di ogni speranza, nella convinzione che «una risposta adeguata al grido profondo dei malati terminali, richieda il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati». Il Pirellone ha stanziato su questa iniziativa oltre un milione di euro, a conferma dell’attenzione riservata al settore oncologico, cui è destinato il 12% del Fondo sanitario regionale e dove, sul piano della prevenzione, è stata avviata una diffusa campagna di screening su tutto il territorio lombardo. L’Hospice si avvale del supporto di 16 volontari ed è stato studiato in modo da garantire la massima commistione tra avanguardia dei mezzi scientifici della medicina moderna e capacità di ascolto e di risposta a tutti i bisogni.

Comprende 10 posti letto in altrettante camere, ognuna con bagno, e, in ognuna di esse, è previsto un letto aggiuntivo per consentire il pernottamento di un parente. C’è una cucina a disposizione dei degenti e dei loro familiari, un salottino di raccoglimento, una sala riunioni, due piccole terrazze che completano gli ambienti.

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