Gli hotel Starwood nel mondo portano in tavola la Sardegna

Il gruppo americano Starwood, mille alberghi di lusso nel mondo, ha un rapporto particolare con la Sardegna, dove possiede i quattro resort più celebri della Costa Smeralda: Pitrizza, Cala di Volpe, Romazzino e Cervo.
La facoltosa clientela è solo per un quinto italiana: il resto viene soprattutto da Stati Uniti, Russia, Germania, Emirati arabi. Un’internazionalità che fa degli hotel una vetrina dell’Italia, e della Sardegna in particolare. Così dallo scorso anno Franco Mulas, il primo area manager Starwood in Costa Smeranda di origini sarde, ha inventato il Food festival, la cui seconda edizione si è svolta nei giorni scorsi a Porto Cervo. Una fiera-boutique che ha riunito una quarantina di aziende di prodotti alimentari italiani, per due terzi con provenienze sarde: con una specifica attenzione, quindi, alle specialità dell’isola, dai formaggi ai salumi, dal miele al sottilissimo pane carasau, dalle marmellate alle salse.
«Nei nostri ristoranti - fa notare Mulas - il 70% dei prodotti alimentari proviene dalla regione». Percentuale molto alta se, come osserva l’assessore all’Agricoltura, Andrea Prato, i sardi consumano solo il 20% di prodotti locali, contro il 40%, per esempio, dei veneti. Esposte anche alcune eccellenze «continentali», dal caviale bresciano dell’Agroittica lombarda, al cioccolato di lusso della piemontese Venchi. Gli organizzatori hanno invitato ristoratori e albergatori dell’isola ma anche compratori nazionali e internazionali. Risultato: la catena americana dà una mano alla conoscenza dei prodotti alimentari sardi, promuove l’economia della Regione e, movimentando i primi giorni dell’autunno, prolunga la stagione alberghiera e dimostra che anche oltre l’estate la Costa Smeralda è accogliente: l’hotel Cervo, affacciato sulla famosa piazzetta, resta aperto 12 mesi.
Starwood mette poi a disposizione la forza della sua rete internazionale per promuovere la Sardegna: il Food festival sarà riproposto, da novembre, a New York, Los Angeles, Londra, Mosca e negli Emirati. «Vogliamo far conoscere le nostre eccellenze - promette Mulas - cercando di spingere le aziende della Sardegna a un approccio di mercato più vivace».

Dal Food festival emerge anche un caso forse unico: La Genuina di Antonello Salis produce salumi fabbricati con carne di pecora che, grazie a certificazioni riconosciute nelle rispettive comunità, sono destinati sia alle comunità ebraiche e a quelle arabe.

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