Prima volta in Inghilterra: da oggi latletica europea indoor celebra la novità e intanto propone di portare a quattro gli anni di squalifica per doping. Gli europei erano già passati nel Regno Unito toccando Glasgow in Scozia, stavolta bagnano i territori di Sua Maestà a Birmingham dove, in compenso, quattro anni fa cerano stati i mondiali. Difficile pensare che qualcuno li prenda dannatamente sul serio. Forse soltanto Jason Gardener che corre in casa e ha la chance di pareggiare il record di Borzov e Woronin, una stella russa e un campione polacco che, dal 1970 al 1982, hanno messo quasi sempre in cassa il titolo dei 60 metri: quattro vittorie di fila a testa (Borzov ha anche una tripletta) come quelle che potrebbe raggiungere Gardener se vincesse stavolta.
Ci sarà pure lItalia con due nomi forti, ma senza sapere come giocarseli. Andrew Howe, fresco campione europeo del lungo allaperto, ha deciso di provarsi, nonostante qualche problema fisico. «Mi stavo annoiando in allenamento», ha spiegato lui. «Ecco perché partecipo». Qualificazioni domani e finale domenica potrebbero consentirgli un raddoppio, se non di medaglia, almeno di podio. Tolto Louis Tsatoumas (metri 8,17 questanno), gli altri rischiano di star felicemente alle spalle del nostro (due volte 8,15).
Antonietta Di Martino, resuscitata da anni di sofferenze e infortuni, è appena diventata «miss due metri» andando a scavalcare il muro e a posizionarsi nella scia di Sara Simeoni. Ragazza solare e allegra, un po un tappetto (m.1,69) per la specialità, la finanziera di Cava dei Tirreni entrerà in gara oggi (Raisport satellite, Eurosport ore 16,30) per le qualificazioni dellalto (domani la finale), dopo un viaggio travagliato in cui ha perso i bagagli. Propositi? «Leuropeo è unoccasione, ma spero non sia considerata loccasione della mia vita». E appunto lalto femminile sarà una delle specialità dal miglior pedigree. Ci saranno cinque atlete che valgono due metri e oltre: la belga, campionessa europea allaperto, Tia Hellebaut (m.2,00), la croata Vlasic (m.2,01), la bulgara Veneva (m.2,02), la spagnola Beitia (m.2,01) e appunto la nostra.
I sogni dItalia finiscono qui: il resto è da coperta corta. Fabrizio Donato ha dato forfeit.
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