A volte ritornano, e lo fanno con il dente un pizzico avvelenato. «A Milano ho scoperto i musei e i beni artistici della città. Unesperienza assolutamente affascinante». Parola di Klaas-Jan Huntelaar, che però nel capoluogo lombardo non era arrivato per fare il turista, bensì il calciatore. Ma San Siro, proprio nellanno in cui consacrava il connazionale Wesley Sneijder quale stella di prima grandezza del panorama internazionale, a Huntelaar ha riservato solamente un ruolo da comparsa, tanto da fargli perdere il treno dei Mondiali. Lolandese in realtà in Sudafrica ci è andato lo stesso, ma la stagione trascorsa in semi-naftalina nel Milan gli aveva fatto perdere posizioni nelle gerarchie oranje.
Sebbene in condizioni fisiche tuttaltro che ottimali per i postumi di un infortunio al ginocchio, domani sera Huntelaar torna sul luogo di un delitto che non cè mai stato. San Siro, ovvero la grande occasione mancata. «Non ho mai percepito la piena fiducia dellambiente Milan nei miei confronti. Anche se giocavo bene una partita, la domenica dopo mi ritrovavo nuovamente in panchina». I sassolini nelle scarpe sono numerosi. «In squadra cerano giocatori che in Olanda sarebbero stati messi alla porta dopo un paio di giorni, perché assolutamente nulli in fase di possesso palla. Però sapevano difendere molto bene, e in Italia questo è lunico requisito richiesto a un difensore. Il non far giocare lavversario è unarte per voi».
Huntelaar ha chiesto di lasciare il Milan il giorno in cui è stato annunciato larrivo di Ibrahimovic. Ma allo Schalke 04, dopo un inizio devastante (7 gol nelle prime 10 partite di Bundesliga disputate), lolandese si è inceppato, e nel 2011 il suo score è ancora fermo a zero. Roba che nemmeno nel Milan di Leonardo, quando veniva schierato fuori ruolo come ala destra, proprio lui che è una prima punta pura alla Filippo Inzaghi (il suo modello dichiarato).
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