I bambini italiani riscoprono la frutta

A scuola si insegna a mangiar la frutta. A consumarla a metà mattina, oltre che alla fine del pasto, per far capire ai bambini, già in tenera età, che la merenda ideale è proprio quella composta da frutta. Via libera ai prodotti di stagione, mandarini, arance, kiwi, mele o pere, per citare quelli autunnali. Ma d’estate arrivano anche pesche, percoche, nettarine, frutti di bosco, susine, meloni e angurie. Tagliati in piccoli pezzi, lavati e confezionati nelle bustine monodose. Pronti per essere consumati, insomma. Talvolta le porzioni sono composte anche da verdure, finocchi, carote, sedano e pomodorini. Il programma comunitario «Frutta nelle scuole», promosso in Italia dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è partito due anni fa, nell’anno scolastico 2009-10, coinvolgendo oltre 4mila scuole e 860mila alunni. L’anno successivo, nel 2010-11, è stato ripetuto con numeri più ampi: 8.400 istituti e 1,3 milioni di bambini. Quest’anno si riparte.
Il progetto prevede una serie di attività formative, in orario scolastico, per educare i bambini al consumo consapevole di frutta e verdura. Si spazia da momenti di formazione per insegnanti, a visite guidate in fattorie didattiche, ad attività manuali (come la coltivazione di un piccolo orto) a giornate in cui viene distribuita gratuitamente la frutta agli alunni. Il neoministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha sottolineato l’importanza del progetto perchè «dà agli insegnanti gli strumenti necessari per far avvicinare i bambini al consumo consapevole di frutta e verdura» e che si tratta di «prodotti centrali che dovrebbero essere sempre presenti sulla nostra tavola: aiutare gli scolari a sviluppare fin da piccoli un’adeguata educazione alimentare è un obiettivo che tutti dovremo cercare di perseguire». Non solo, ha ricordato Catania «che accompagnare il consumo di frutta ad attività formative parallele, come la conoscenza dei frutti e dei processi di coltivazione, è fondamentale per educare a una dieta equilibrata e sana».
La finalità dell’edizione 2011-12 del progetto è quello di raggiungere sempre più scuole e studenti, «al termine del programma pluriennale vogliamo raggiungere il più grande numero di alunni di età compresa tra i sei e gli undici anni», ha precisato il ministro. Fra gli obiettivi c’è anche quello di realizzare un più stretto rapporto tra il «produttore-fornitore» e il consumatore, indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra «chi produce» e «chi consuma».
È ribadita l’importanza di offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e verificare i prodotti naturali diversi regione per regione, in varietà e tipologia, aspettativa resa possibile dai laboratori sensoriali, dalle visite alle cascine durante le gite scolastiche, da giornate a tema con concorsi e gadget. La campagna di informazione comprenderà gli aspetti nutrizionali, qualità e sicurezza, stagionalità, territorialità e rispetto dell'ambiente e verrà rivolta anche ai docenti e ai genitori.
In tutto verranno distribuiti prodotti per 4milioni 389mila chili. Si raggiungerà il 35% della popolazione scolastica (950mila alunni delle scuole primarie divisi tra 8.500 istituti scolastici delle Regioni e delle Province autonome). Il progetto è in corso in questi giorni: è partita la prima tranche, la distribuzione sarà ripetuta per 28 volte nel corso dell'anno. Alcuni frutti verranno offerti interi, altri sottoforma di spremute o centrifughe, altri ancora tagliati in piccoli pezzi. Saranno prodotti con certificazioni Dop, Igp e biologici. Le confezioni biodegradabili dal 50% al 100% e gli imballaggi riciclabili.


Il progetto «Frutta nelle scuole» è pubblicizzato con manifesti, lettere ai genitori, su alcuni siti internet, su testate giornalistiche, sono previste brochure adatte ai bambini, predisposto dal ministero alle Politiche agricole in coordinamento con il Miur e con il ministero della Salute. Info: www.fruttanellescuole.gov.it

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