Camilla ha 10 anni e, da oggi, le idee molto più chiare su come ci si comporta ai fornelli quando si deve preparare il pesto alla genovese. «Mia nonna mi insegna a cucinare - mi dice mentre, in posa con l'aria da chef de rang e un bouquet di basilico in mano, si fa scattare una foto ricordo da una compagna di classe - però il pesto lo prepara con il frullatore, mica con il mortaio!», quando si dice la tradizione. Lei è una delle bambine di quinta della scuola elementare De Scalzi - Polacco di Genova che ieri mattina ha partecipato, insieme ai suoi compagni, alla visita in filiera all'interno delle serre del Parco del Basilico di Prà. A lei e ai bimbi delle scuole è dedicato il laboratorio «Alla scoperta di pesto e basilico» che Fondazione Carige ha ideato con la collaborazione dei basilicoltori genovesi, un percorso indirizzato a studenti di elementari e medie alla scoperta di tutte le fasi della produzione del pesto, dai campi alla tavola. L'idea è quella di far trascorrere ai bambini una giornata a contatto con la natura per imparare, sotto la guida dei veri produttori, come si coltiva l'«oro verde» e come avviene la preparazione della salsa ligure per antonomasia. «È un processo che i bambini cresciuti in città spesso ignorano - dice Cristina Ferrari, guida didattica del Parco del Basilico - qualcuno si convince che il pesto nasca nei barattoli sui banchi del supermercato». Le facce, infatti, sono attentissime quando, dentro le serre, 1200 metri di impianto riscaldato a ridosso dell'Aurelia di Voltri, il signor Lilli (al secolo Francesco Ratto) svela i segreti della raccolta delle pianticelle e i trucchi per arginare il problema delle piante infestanti, veri e propri killer per il raccolto.
Il programma della visita comprende proprio tutto: prima si raccolgono i mazzetti, poi si lava la piantina e infine si cucina, con l'aiuto della guida, servendosi solo di mortaio e pestello, per concludere poi con un assaggio collettivo del pesto preparato insieme a qualche fetta di focaccia, rigorosamente di Voltri. La manifestazione è uno dei laboratori nati nell'ambito di «Progetto Giovani», il piano di Fondazione Carige dedicato ai ragazzi dai 3 ai 18 anni che coinvolge le scuole e in eventi culturali, sportivi e di sensibilizzazione ambientale. L'edizione di quest'anno, la quinta dal lancio del progetto nel 2005, ed è stata realizzata con una spesa di 500mila euro, grazie all'accordo con le quasi 400 istituzioni partner, tra cui figurano Regione Liguria, comuni e province sul territorio, curie vescovili, la direzione regionale scolastica e il Coni. «Il nostro intento - spiega Pierluigi Vinai, vicepresidente di Fondazione Carige - è quello di far conoscere ai ragazzi le peculiarità della nostra terra. Oltre al basilico abbiamo altri laboratori pronti a partire, come quello sui mitili e quello sull'ardesia, e molti altri in fase di studio». Con 12 laboratori finora realizzati, gli organizzatori sono riusciti ad ospitare fino a 40 classi per ogni progetto, con una media di 500 studenti per volta. «Abbiamo avuto una grande risposta - continua Vinai - per "studiare" il basilico da noi sono arrivate 34 classi di scuole liguri e del basso piemonte». Un successo, dunque, che la Fondazione spera di bissare anche con il prossimo golosissimo evento dal titolo «Filiera della nocciola», che tra marzo e aprile promette di raccogliere un boom di adesioni, tra studenti e insegnanti intenditori, intenzionati ad approfondire i processi di produzione del cioccolato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.