«Cè una sola strada, Berlusconi è stato messo lì dalla gente e solo il voto popolare può toglierlo». Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha suonato la carica davanti ai manifestanti del teatro Nuovo, parlando delle vicende romane e dei giochi di palazzo che stanno coinvolgendo la maggioranza del governo nazionale.
Il governatore, dopo lincontro del partito al Nuovo, a cui ha partecipato con tutti i dirigenti e gli eletti lombardi, ha ribadito che «non ci può essere nessuna scorciatoia, né governo tecnico, né ribaltone». «Berlusconi può andare avanti altri due anni come premier - ha concluso - oppure sarà il nostro candidato premier».
Intanto nei quartieri, nelle nove zone, i banchetti del partito hanno raccolto le firme a sostegno del governo e del presidente Silvio Berlusconi, e per scegliere le nuove priorità da indicare per la futura azione dellesecutivo. Fra queste la riforma fiscale e lemergenza sicurezza legata allimmigrazione clandestina. «Numeri non ce ne sono ancora - dicono da viale Monza, sede milanese del Pdl - ma le firme sono parecchie, parecchie scatoloni».
E il clima è favorevole: «Non abbiamo certo sentito scoramento - dice Marco Osnato, coordinatore vicario del partito a Milano - la Moratti è stata applauditissima e per Berlusconi cè il solito affetto».
«Nessuna delusione - continua - possiamo dire che i nostri militanti sono tornati con la carica giusta, e che anche gli eletti e i dirigenti hanno ritrovato compattezza e coesione».
Limpressione è che le manovre per destabilizzare il governo stiano producendo un effetto opposto nella base, una reazione di orgoglio: «Il problema non è la piazza, il problema è il palazzo».
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