Tra i banchi «non si può» ormai è un ritornello

Fino a qualche anno fa le regole da rispettare a scuola erano così semplici che le capiva pure un bambino: niente corse lungo i corridoi, proibiti sputi e spintoni ai compagni, vietatissimi gli sgambetti. Per il resto ci si arrangiava: la maestra valutava caso per caso e interveniva se necessario. Adesso gli istituti scolastici partoriscono regolamenti ricchi solo di divieti. Alcuni piuttosto bizzari.
L’ultima regola arriva da una scuola media di Savona: una circolare scolastica ha vietato ai docenti di stringere amicizia su Facebook con i propri studenti: il legame virtuale, ha spiegato il dirigente scolastico, potrebbe dare una sensazione di parità tra insegnanti ed alunni. Non sia mai che per la troppa confidenza si perda la riverenza.
E se in Liguria è stato messo al bando Facebook, ad Amburgo qualche anno fa furono le figurine di calcio a finire nel mirino dei presidi. Achtung! Vietato scambiarsi gli adesivi della Panini in corridoio: a quanto pare la ricreazione veniva funestata da contrattazioni estenuanti che sfociavano in liti sanguinose. Chissà se togliendo di mezzo i diabolici album ad Amburgo è tornata la pace.
Nel frattempo Jonhatan Oliver, capo della Wye Valley School di Londra ha deciso di rendere obbligatori i pantaloni per le proprie allieve: nella patria di Mary Quant sono troppe le ragazzine che si presentano in aula con gonne corte. Don Smith, preside della scuola Paget High non si è accontentato di vietare le gonne, ma è andato oltre: ha infatti proibito anche un particolare modello di jeans troppo stretto e a suo avviso rivelatore.
Sempre da Londra arriva la notizia di un altro originale divieto: a settembre allo Shelley College di Huddersfield sono stati messi al bando gli ombretti, i rossetti, i rimmel. E per scoraggiare le allieve il preside si è dimostrato disposto a tutto: anche a rimuovere dai bagni tutti gli specchi.
In Svizzera invece un istituto scolastico ha emanato una norma che vieta di spostarsi su due ruote per andare a scuola: qualche giorno fa la scuola media di Camignolo ha infatti proibito agli studenti di raggiungere l'istituto con le biciclette. La regola è chiara: «L’uso di biciclette, pattini, monopattini, motorini e skate sono vietati. Eventuali trasgressioni saranno punite con il ritiro dei mezzi in questione». I tempi sono cambiati, ma la minaccia della requisizione funziona ancora. La messa al bando delle due ruote dipende dalla convinzione del preside: «Viaggiare in bicicletta è troppo pericoloso». Con buona pace dei salutisti.


Infine a Latina a una ragazza cieca è stato impedito di portare il proprio cane-guida in aula. Ha provato a far cambiare il regolamento scolastico, ma di fronte all’intransigenza del preside, l’unica cosa che ha cambiato è stato l’istituto. Così imparano...

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