I belgi di Inbev a un passo dalla Budweiser

da Milano

Nella «guerra delle birre», Inbev va all’attacco, aumentando l’offerta per rilevare Anheuser-Bush a 70 dollari per azione, cinque in più rispetto all’offerta precedente, pari a circa 50 miliardi di dollari contro 46.
L’obiettivo della società belga è di arrivare a concludere, dopo un mese di braccio di ferro, un accordo amichevole con il gruppo americano che controlla il marchio di birra Budweiser, pronto - secondo il Wall Street Journal, che cita fonti vicine all’operazione - ad accettare l’offerta già nel week-end. Una svolta probabilmente decisiva, propiziata dal superfinanziere Warren Buffet, grande azionista della Anheuser: lo scrive il New York Times, rilevando tuttavia che la mega fusione transatlantica delle birre, che darebbe vita al numero uno globale del settore, resta tutt’altro che scontata.
«Si rischia una bufera politica - avverte infatti il quotidiano - dopo che un crescente numero di esponenti delle amministrazioni locali e di consumatori hanno appoggiato la precedente volontà di Anheuser di restare indipendente». La preoccupazione dei politici è ovviamente quella di ricadute negative sul fronte occupazionale, assieme al timore per la posizione dominante di cui il futuro moloch delle birre godrebbe nel settore.
Ma al contrario dei politici - a quanto riferisce sempre il Nyt, citando fonti industriali - gli azionisti Anheuser sarebbero molto ben disposti alle avances belghe. Sarebbero stati infatti loro a convincere i manager a cambiare atteggiamento, tanto più che finora le proposte di Inbev erano state respinte in quanto ritenute troppo basse, e il cda non aveva nemmeno voluto trattare. Ora, con la nuova offerta, il negoziato sarebbe a buon punto, anche se Inbev, interpellata dal Wsj, si è rifiutata di commentare l’indiscrezione. Comunque vada la trattativa, Anheuser resta sotto la spada di Damocle delle rivali straniere, pronte a tutto per conquistarsi la leadership nel mercato americano, primo al mondo per il settore della birra.


Non per nulla il numero uno globale attuale, la multinazionale SabMiller, con sede a Londra, attirata dalla debolezza del dollaro intende fondere le sue attività negli Usa con la rivale Molson Coors, dando così vita a «un rivale formidabile» per Anheuser.

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