I biasottiani salvano Villa Scassi «In quell’area solo un ospedale»

I biasottiani salvano Villa Scassi «In quell’area solo un ospedale»

(...) comune di San Pier d’Arena trovando un documento, con tanto di firma del Regio commissario, che potrebbe impedire al Comune di Genova e alla Regione di modificare qualsiasi destinazione d’uso al Villa Scassi. Lì ci può essere soltanto un ospedale.
Procedendo con ordine. Regione e Comune stanno rimpallandosi l’ultima parola sull’area nella quale dovrà sorgere il terzo polo ospedaliero genovese dopo San Martino e Galliera, progetto che porterebbe con sé la totale dismissione del nosocomio sampierdarenese. Su quell’area da diverso tempo si parla di una riqualificazione ad uso residenziale: palazzine, villette, appartamenti immersi nel verde sulla collina di villa Scassi appetibili dal mercato immobiliare in una zona vicina al centro di Genova e nello stesso tempo defilata dal traffico. Ma far cambiare destinazione d’uso all’area che ospita l’attuale presidio non è così semplice. Il perché lo spiegano i consiglieri della lista Biasotti di Comune e Municipio centro ovest. Sono stati Lilli Lauro, Lucia Gaglianese e Stefano Tortello a spolverare la pratica trovata negli archivi con cui il comune di San Pier d’Arena nel 1926 concedeva lo spazio di villa Galeazzo Alessi, lascito di una famiglia all’allora comune, per la realizzazione di un ospedale civico.
Tirato fuori dal cassetto il documento che riporta la data 17 luglio 1926 e passato al microscopio gli arancioni hanno scoperto che all’articolo 2 comma b, il documento vincola la destinazione d’uso dell’ex villa Galeazzo Alessi: «i beni stessi mai possono essere adibiti a destinazione diversa, né tanto meno alienati o sottoposti ad alcune onere di chicchesia» è scritto. Tradotto, o l’ospedale o niente. «Il buon senso rende ancora attuale quel documento visto che Villa Scassi è una struttura sanitaria funzionale, necessaria ed in alcuni suoi aspetti all’avanguardia -attacca Lilli Lauro che giovedì durante il consiglio comunale ha criticato le posizioni di Regione e Comune che ne vorrebbero la dismissione-. Una riqualificazione residenziale, poi, non sarebbe per nulla ipotizzabile. Ma probabilmente chi sta lavorando in questa direzione non conosce così a fondo la realtà della zona. Così eccoci qui noi ad alzare il primo muro: lì non si può costruire nulla che non sia una struttura di pubblica utilità».
Una carta che impegna il Comune nell’impossibilità di trasformare in zona residenziale quell’area è ancora di più sottolineata nel comma successivo dove si dice che «in caso di espropriazione parziale o totale per pubblica utilità oppure di alienazione o cambiamento di destinazione degli stabili medesimi in forza di legge, il ricavo derivatone debba essere impiegato in investimento fruttifero con obbligo di devolverne sempre il reddito a scopi di beneficenza a favore degli appartenenti per nascita e per domicilio di soccorso al Comune di San Pier d’Arena, nei limiti dell’attuale circoscrizione territoriale». «Questo blocca qualsiasi possibilità di speculazione immobiliare perché le villette non sono certo di pubblica utilità -spiega Laura Gaglianese che oltre ad essere consigliere del municipio centro ovest fa anche parte del «Comitato per Villa Scassi»-. Se è vero che non c’è ancora nulla di ufficiale intorno ad un progetto del genere le voci sono sempre più insistenti e si rincorrono: quest’area è molto appetibile». Proprio perché le voci si rincorrono meglio mettere le mani avanti «prima di rendersi conto della cosa a giochi fatti», incalza Lauro.

La consigliere comunale del Pdl evidenzia un altro aspetto della situazione: «Ci siamo consultati con degli avvocati -racconta- e in base al contenuto del comma b dell’articolo 2 se la civica amministrazione procedesse ad un cambio nella destinazione d’uso dell’area, gli eredi dei vecchi proprietari di villa Galeazzo Alessi potranno rivalersi sul lascito».

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