I bimbi di Jasenovac e gli orrori croati

Dal 28 maggio all’8 giugno la Casa della pace della Provincia di Milano (in via Ulisse Dini, 7) ospita la mostra fotografica e documentale «Jasenovac. Tomba di 19432 bambini» che svela uno dei lati oscuri dell’Olocausto. Il Campo di concentramento di Jasenovac fu il più grande campo costruito nei Balcani durante la seconda guerra mondiale, creato dallo Stato Indipendente di Croazia di Ante Pavelic, alleato dei nazi-fascisti. Si trova vicino l’omonimo paese sulle rive del fiume Sava, a un centinaio di chilometri a sud-est da Zagabria. Fu edificato nel 1941 e funzionò fino all’aprile del ’45. Vi trovarono la morte serbi, ebrei, zingari, musilmani e oppositori politici croati ma soprattutto moltissimi bambini tra i 3 mesi e i 14 anni. Le stime delle vittime degli ustascia nel campo di Jasenovac si aggirano sulle 600mila persone. Una tra le efferatezze maggiori fu eseguita da Petar Brzica, studente in legge, che nella notte del 29 agosto 1942 uccise per scommessa 1360 prigionieri sgozzandoli con il srbosjek, il “tagliaserbo” e fu nominato “Re delle gole tagliate”. La mostra è incentrata sui bambini vittime del campo di Jasenovac: secondo le ultime ricerche qui morirono 19.432 bambini (11.888 serbi, 5.469 rom, 1.911 ebrei e 164 di altre etnie).

La mostra - realizzata da «Most Za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari», un’associazione culturale e di solidarietà con la popolazione jugoslava - si potrà visitare dal 28 maggio all’8 giugno alla Casa della Pace della Provincia di Milano, via Ulisse Dini 7 (MM2 Abbiategrasso), da lunedì a venerdì dalle 10 alle 17; sabato e domencia su rpenotazione al tel. 02-847477233.

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